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Paul Craig Roberts intervistato da Voice of Russia
VOR: I media statunitensi indicano una crescente insoddisfazione verso la politica estera del presidente Obama, sia tra i repubblicani che i democratici. Alla conferenza di Washington della Coalizione per la Fede e la Libertà, il senatore Ted Cruz ha affermato: “All’estero vediamo la nostra politica estera crollare, e ogni regione del mondo sta diventando sempre più pericolosa.” L’ultimo sondaggio di New York Times/CBS ha registrato una crescente mancanza di fiducia nel presidente e nella sua leadership, con il 58% degli americani che disapprovano il modo in cui Obama sta gestendo la politica estera. Cos’è che rende gli americani scontenti?
PCR: Be’, penso che forse gli americani si stiano rendendo conto di tutte le bugie. Ci sono nuove fonti di informazione, oltre ai media occidentali in lingua inglese. E il resoconto dato dagli USA, per esempio, sull’Ucraina è chiaramente una bugia. Ci vuole un po’ prima che la gente venga al corrente delle bugie. Non credo che la maggioranza lo sarà mai, ma abbastanza persone sì.
Poi, molti degli americani insoddisfatti lo sono per ragioni di economia interna. Vorrebbero che le risorse sprecate per le guerre fossero destinate ai bisogni interni, e non usate per finanziare ulteriori guerre. Per esempio, è tornata la crisi in Iraq e si parla molto di inviare truppe ai paesi baltici e in Europa orientale a difesa dalla “minaccia russa”.
Questo allarma le persone che non hanno avuto incremento di reddito, che non riescono a trovare un lavoro, che si sono indebitate pesantemente per frequentare l’università, che hanno subìto il taglio ai sussidi di disoccupazione, che vedono minacciato lo stato sociale, il sistema di sanità pubblica (non proprio un sistema, comunque molte persone vi fanno affidamento). Perciò, quando la maggior parte degli americani vede guai all’estero e pericolo di nuove guerre, capisce che le guerre significano ulteriori difficoltà economiche. Gli USA sono stati in guerra per 13 anni. Hanno sprecato migliaia di miliardi di dollari e ottenuto nessun risultato. Questo è probabilmente il motivo principale per cui la gente è insoddisfatta: perché stanno soffrendo a causa di guerre nelle quali non credono più.
VOR: Ma qual è esattamente la ragione dietro alle guerre senza fine?
PCR: Ci sono diverse ragioni che si sostengono a vicenda. Una è che l’ideologia neoconservatrice è diventata dominante con il collasso dell’Unione Sovietica. E questa ideologia dice che la storia ha scelto gli USA per prevalere sul resto del mondo, che non esiste alternativa al sistema politico ed economico americano, e che questa scelta della storia conferisce agli USA la responsabilità di esercitare l’egemonia sul mondo intero. Perciò, questa è un’ideologia molto potente, la più potente che gli USA abbiano mai avuto. E arriva nel momento in cui le altre ideologie sono morte. Il comunismo è finito, i movimenti rivoluzionari marxisti sono finiti. Il che lascia agli USA il dominio a livello ideologico.
Un’altra ragione è il complesso militare-industriale. E’ un gruppo di interessi privati incredibilmente grande e potente, con elementi governativi, come tutte le agenzie di sicurezza: CIA, Homeland Security, FBI, Pentagono. Assorbe centinaia di miliardi di dollari, probabilmente quasi 1.000 miliardi di dollari l’anno. E questo denaro è molto importante per il gruppo. Una parte del denaro del contribuente viene riciclato, torna al Congresso, torna ai candidati presidenziali sotto forma di contributi per le campagne politiche, assicurando così la loro elezione e rielezione. Quindi, questa è una seconda forza molto potente: un interesse materiale che beneficia enormemente dalle guerre e dalla minaccia di guerre.
E il terzo gruppo di interessi molto potente è la lobby israeliana. La maggior parte dei neoconservatori sono di etnia ebraica. Molti di loro hanno doppia cittadinanza israeliana-statunitense. Quasi tutti sono legati strettamente a Israele. E quindi l’ideologia neoconservatrice si accorda molto bene con i 13 anni di guerre in Medio Oriente, perché queste guerre servono anche l’interesse ausiliario di eliminare gli stati arabi non allineati con gli USA e Israele.
Perciò, sono queste tre ragioni insieme, che si supportano a vicenda e per molti aspetti sono rappresentate dalle stesse persone. I neoconservatori sono gli stessi della lobby israeliana. Gli ufficiali del Pentagono, al Dipartimento di Stato, sono anch’essi neoconservatori. Quindi, è una forza molto potente di tre parti unite insieme.
VOR: Quindi sta dicendo che le politiche sono definite in larga misura da una lobby israeliana. Ma le politiche degli USA in Medio Oriente in realtà mettono in pericolo Israele.
PCR: Sì, questa è una conseguenza non intenzionale delle politiche. Alcuni analisti cercarono di avvertire i neoconservatori che i confini del Medio Oriente sono artificiali, come quelli tracciati dai colonizzatori europei in Africa, soprattutto inglesi e francesi. Ci sono paesi con maggioranze sciite e minoranze sunnite, e viceversa. Come i confini africani che vennero disegnati includendo nello stesso paese due tribù in guerra, tradizionalmente nemiche: senza molto senso. Il conflitto tra la diverse sette era impedito da governanti secolari molto forti, come Saddam Hussein, e Assad in Siria. Quando rovesci questi governi, permetti il conflitto. [...]
Al posto dell’Iraq, ci saranno queste fazioni in lotta. Al posto della Siria, fazioni in lotta, come in Libia. E uno stato che non ha un governo centrale non rappresenta una minaccia per Israele. Quindi favoriamo la distruzione delle entità politiche di questi paesi perché ci libera da ogni opposizione organizzata al furto israeliano della Palestina. L’Iraq non ha più un governo, ha fazioni in lotta, come in Libia, come Washington sta disponendo in Siria.
Questo è il modo in cui la vedono gli israeliani e i neoconservatori. Non considerano la distruzione degli stati musulmani secolari come una minaccia; gli stupidi la vedono come la distruzione di un paese unitario, che riduce la capacità di quel paese di opporsi agli scopi israeliani o americani.
[... ]VOR: Quando ha descritto l’ideologia neocon come l’idea di una missione globale, non sembra qualcosa di molto simile all’ideologia marxista, a quella comunista?
PCR: Sì, è esattamente così. Gli USA sono scelti dalla storia. Nel marxismo, la storia sceglie il proletariato.
VOR: Forse questo implica che le due ideologie potrebbero avere una radice comune? (Proprio così, tanto che la stesura del Manifesto e la rivoluzione bolscevica vennero finanziate dai banchieri sionisti. -ndr)
PCR: No, non penso che abbiano una radice comune, ma il loro effetto sul mondo è lo stesso, perché danno al paese che esprime quell’ideologia l’impeto per sottomettere altri paesi e dominare, in quanto si considera il solo sistema legittimo. E l’intera nozione di mondo unipolare, la sola superpotenza americana, tutto questo si accorda molto bene con gli interessi finanziari. Non li ho menzionati prima quando parlavo della forza composta da tre parti, ma in un certo senso sono la quarta parte, per via dell’egemonia finanziaria americana ora esistente. Questa egemonia finanziaria è il motivo per cui Washington può imporre sanzioni agli altri paesi. Se la tua moneta non è la moneta mondiale e non controlli il sistema di pagamenti mondiale, non puoi imporre sanzioni. E quindi, il potere di imporre sanzioni è anche il potere delle tue istituzioni finanziarie di prevalere sulle istituzioni di altri paesi. Quindi l’ideologia di cui sto parlando piace anche a Wall Street, alle grandi banche, perché assicura anche la loro egemonia.
VOR: Ma in questo caso, comincio a chiedermi: è un effetto non intenzionale che tutto quello che gli USA hanno fatto negli ultimi 10 anni ha rafforzato la Cina, sebbene gli USA sembrano considerarla il loro avversario principale? Ora ha menzionato il sistema finanziario. I cinesi cominciano a parlare di portare la loro valuta nel mercato mondiale come nuova moneta di riserva. E questo in larga misura grazie a tutte le crisi provocate dagli USA.
PCR: Ciò che dette alla Cina il primo impulso economico fu che gli USA spostarono all’estero i lavori manifatturieri. L’industria e la manifattura americane furono traslocate all’estero dai capitalisti sotto la pressione di Wall Street, per abbassare i costi di manodopera, così da aumentare i profitti degli azionisti, di Wall Street e dei dirigenti. Fu quindi una politica molto miope dal punto di vista degli interessi nazionali, ma era nell’interesse di Wall Street e in quello individuale dei dirigenti delle compagnie. Una volta che la Cina ebbe la tecnologia e il knowhow affaristico americano, si affrancò dal dominio economico americano. E ora, di fatto, la Cina ha un’economia molto più forte degli USA, sicuramente nella manifattura.
Un altro fattore che ha contribuito a indebolire il sistema economico americano è stato l’internet ad alta velocità, perché ora i servizi professionali come l’ingegneria, l’informatica, ogni tipo di lavoro che non deve per forza essere svolto in loco, questi servizi possono essere svolti ovunque al mondo e spediti tramite internet. Questo ha dato a paesi come India e Cina la possibilità di affidare ai loro nazionali lavori prima in mano ai laureati americani. Anche questo abbassa i costi della compagnie, piace a Wall Street perché aumenta i profitti.
Perciò, è da qui che deriva l’ascesa cinese. E’ stata una conseguenza non intenzionale della globalizzazione. Anche di questo alcuni di noi avevano avvisato, anch’io ho avvisato per 10 o 15 anni, ma non ascoltano. Dicono “oh, è solo libero commercio, ne trarremo benefici.” Chiaramente si sbagliavano, non è libero commercio e non ne abbiamo beneficiato. (tranne i soliti noti -ndt)
VOR: Ma in questo senso, questo forse implica che gli interessi nazionali stanno sempre più perdendo terreno contro quelli delle compagnie?
PCR: In senso stretto, un interesse nazionale americano non esiste più. Esiste l’interesse di questi potenti gruppi. E abbiamo i recenti studi universitari secondo cui il pubblico americano non ha alcuna influenza sulle decisioni del governo o sulle varie politiche. La conclusione dello studio, che ha analizzato migliaia di decisioni governative, è che la popolazione americana ha influenza zero nella formazione delle politiche. Perciò, in termini di cosa viene fatto a beneficio della gente o degli interessi nazionali, niente viene fatto. Tutto è a vantaggio di circa 6 potenti gruppi di interesse. Vi ho parlato di quattro di loro, che considero i più influenti in termini di politica estera -il tema della sua domanda.
Quindi, in quel senso gli USA si stanno rendendo vulnerabili in molti modi. Per esempio, prendiamo la politica estera. Da anni ormai, per supportare una manciata di grandi banche la Federal Reserve sta creando migliaia di miliardi di nuovi dollari. La creazioni di questi dollari sottrae valore ai dollari esistenti, detenuti dalla gente in tutto il mondo. Questa vede e dice: “che valore avranno i miei dollari, se la Federal Reserve ne crea così tanti di nuovi ogni anno?”
Ciò ha fatto considerare l’idea di abbandonare il dollaro come valuta di riserva mondiale. Quando la minaccia al valore degli strumenti finanziari denominati in dollari si somma alla sofferenza causata dalla prepotenza di Washington verso stati sovrani, cresce la motivazione per trovare qualche altro meccanismo diverso dal dollaro per regolare le transazioni internazionali. E ovviamente, i cinesi hanno detto che è il momento di de-americanizzare il mondo. Di recente i russi hanno affermato che dobbiamo de-dollarizzare il sistema di pagamenti. Perciò abbiamo questo accordo tra Russia e Cina sull’energia, che sarà al di fuori del sistema di pagamento del dollaro.
Vediamo i 5 paesi BRICS che stanno parlando di regolare i loro squilibri commerciali nelle rispettive monete. E stanno perfino parlando di creare una loro banca, come un FMI o una Banca Mondiale.
Perciò, questi sono gli sviluppi che derivano dall’abuso del dollaro quale valuta di riserva mondiale. Washington usa il dollaro per imporsi, sanzionare, conferire l’egemonia alle sue istituzioni finanziarie. Con il tempo, tutto ciò crea animosità e preoccupazioni. E poi, quando ci si aggiungono tutti i nuovi dollari creati dalla Federal Reserve dal 2008, si ha una vera apprensione finanziaria. E perciò, penso, in questo senso gli USA hanno indebolito la loro posizione.
VOR: Ma fino a che punto crede che gli USA siano pronti a spingersi per proteggere il dollaro? O forse questi gruppi di interesse non sono più interessati a proteggere quella particolare valuta. Forse hanno già preso qualche tipo di precauzione.
PCR: Dal punto di vista del potere di Washington, perdere il ruolo di valuta mondiale sarebbe devastante, perché è la base di tale potere. E’ il motivo per cui Washington ha l’egemonia finanziaria e può imporre sanzioni a paesi sovrani. Quindi, se perde questo ruolo, vedremo una notevole riduzione del suo potere.
Tutti i gruppi di interesse che beneficiano del potere di Washington si troverebbero svantaggiati. Ovviamente, la gran parte di queste compagnie ormai sono globali o transnazionali. E magari hanno conti bancari in molti paesi.
VOR: Tuttavia, fino a che punto Washington è pronta a spingersi? Si potrebbe permettere un’altra guerra? Quando Saddam Hussein tentò di sfidare il dollaro USA nel 2000, ne pagò il prezzo. E sappiamo tutti che tipo di prezzo. Ora che Cina, Russia e altri paesi cominciano a considerare l’idea, che tipo di rischio corrono?
PCR: Stanno correndo un rischio. Già sappiamo che gli USA hanno annunciato un ribilanciamento verso l’Asia, spostando il 60% della marina americana nel Mar Cinese Meridionale per controllare il flusso di risorse da cui la Cina dipende. Gli USA stanno prendendo accordi per costruire una serie di nuove basi aeree e navali dalle Filippine al Vietnam, con lo scopo di bloccare la Cina.
In questo secolo abbiamo assistito al ritiro degli USA dal trattato ABM (sullo scudo missilistico -ndt) con la Russia. Abbiamo visto gli USA costruire un sistema ABM e cominciare a schierarlo sui confini russi. Lo scopo di un ABM è di neutralizzare il deterrente strategico di un altro paese.
Abbiamo visto gli USA modificare la loro dottrina bellica: le armi nucleari non si devono più usare solo in risposta ad un attacco; ora sono una forza di attacco preventivo. Ciò è chiaramente diretto alla Russia. L’Ucraina è diretta alla Russia. Perciò, la guerra è già cominciata, è in corso. Di questo si tratta in Ucraina: è una guerra contro la Russia.
E la guerra contro la Cina è in preparazione. Gli USA si schierano con ogni paese che entra in una disputa con la Cina, anche per piccole cose che non hanno niente a che fare con gli USA.
Gli USA stanno circondando entrambi i paesi con basi militari. Vogliono includere la Georgia, luogo di nascita di Stalin e parte della Russia per 2 o 300 anni, nella NATO. Includeranno l’Ucraina nella NATO. Washington ha violato tutti gli accordi presi da Reagan e Gorbachev di non espandere la NATO in Europa orientale. La NATO è ora arrivata agli stati baltici, attraverso tutto l’est Europa e i paesi già membri del Patto di Varsavia.
Quindi, la guerra è già in corso, è chiaro. Gli USA si sono preparati da anni. E i russi devono esserne consapevoli. Se non lo sono, sono davvero in guai grossi.
VOR: Gli USA se lo possono permettere?
PCR: Naturalmente! Certo! La valuta di riserva può pagare i suoi conti stampando i soldi. Ed è quello che fa Washington. Washington stampa i soldi.
VOR: Ma, come ha spiegato, ciò crea molti rischi.
PCR: Finché manterrà il ruolo di valuta di riserva, non ci sono limiti. Di recente ho letto che uno dei consiglieri di Putin ha detto che la Russia deve formare una qualche alleanza con altri paesi e abbattere il dollaro come valuta di riserva mondiale, perché questo è il solo modo per fermare l’aggressione militare di Washington. Ovviamente ha completamente ragione. Ma la domanda è: ce la faranno ad organizzare qualcosa di efficace abbastanza in fretta? Perché l’Europa è uno stato fantoccio americano. Quei governi europei non sono indipendenti. Non più di quanto lo fossero l’Ungheria, la Cecoslovacchia o la Polonia dal Partito Comunista Sovietico. E anche il Giappone è uno stato fantoccio, non è un paese indipendente.
Perciò, se hai il dollaro sostenuto dall’euro e dallo yen, sei in una posizione abbastanza forte. Sarà quindi difficile per Russia e Cina penetrare in fretta.
Guardiamo cos’è successo in Ucraina. La Russia era impegnata con le olimpiadi e gli USA hanno rubato l’Ucraina. La Russia non stava prestando attenzione, in qualche modo le olimpiadi di Sochi erano più importanti. Così, cos’è successo? E’ arrivata Washington e ha rubato l’Ucraina. Ora questo è un tremendo problema per il governo russo, per Putin e la sua leadership. Putin ha chiesto alla duma di ritirare il permesso di usare le truppe russe in Ucraina. Chiaramente, sta agendo in modo molto controllato. Sta cercando di evitare il conflitto. Probabilmente si rende conto che il conflitto sarebbe molto più pericoloso per tutti di quanto credano i neoconservatori a Washington.
Ma la domanda è: ce la farà Putin ad evitare il conflitto? Washington cosa pensera? Penseranno: “oh, questo è un uomo molto ragionevole, possiamo trovare un accordo”. O piuttosto: “guarda, è spaventato, la Russia è debole, andiamo avanti!”
VOR: Interessante! Ricordo che George W. Bush, in un’intervista al Wall Street Journal verso la fine del suo secondo mandato, disse di Putin una cosa abbastanza sorprendente da parte sua: che Putin non l’aveva mai tradito in alcuna delle sue promesse. Quindi la valutazione era piuttosto positiva che negativa.
PCR: Penso che sia vero. Ma vede, la propaganda di Washington non ha niente a che vedere con i fatti. Non c’è propaganda come quella di Washington. Washington può controllare la spiegazione di tutto. Putin no. Gli americani credono che tutto il problema dell’Ucraina sia stata causato da Putin, che sia stato lui ad invadere, ad annettere, che dietro a tutti gli attuali disordini in Ucraina sudorientale ci sia lui e che sia tutta colpa della Russia, che la Russia sia una minaccia, e che dobbiamo armarci contro tale minaccia. Washington sta ricreando la guerra fredda che aveva con l’Unione Sovietica.
Questo è un modo molto vantaggioso di rifornire il complesso militare statunitense di denaro del contribuente. E per alcuni aspetti è più sicuro di una guerra, perché la guerra in Afghanistan non è andata bene, la guerra in Iraq non è andata bene. Ma se possiamo avere una guerra fredda e non combattere davvero, possiamo farla andare avanti per anni, proprio come la guerra fredda con l’Unione Sovietica. E la guerra fredda ha costruito il complesso militare e di sicurezza negli USA.
Perciò, questo è almeno il piano di riserva di Washington. Non sono sicuro che possiamo contare sul buon senso di Washington di non trasformare la presa dell’Ucraina in una guerra vera e propria. Sembra assurdo pensare che Washington faccia una guerra vera contro Cina e Russia. Sono due paesi vasti e potenti. Hanno armi nucleari. Ma sono successe molte cose assurde. E i governi spesso cadono sotto l’influenza della loro stessa propaganda. Chiaramente, qualcuno a Washington crede che la guerra nucleare possa essere vinta, altrimenti, perché avrebbero modificato la dottrina bellica per trasformare le armi atomiche in armi di primo attacco? Perché avrebbero costruito missili antiballistici e li avrebbero piazzati ai confini russi e sulle navi nel Mar Nero e nel Mar Cinese Meridionale?
Di fatto, c’è un articolo pubblicato diversi anni fa su Foreign Affairs, il principale periodico del Council on Foreign Relations (un’influente gruppo di analisti strategici ed ex ufficiali governativi). E dicevano che gli USA sono così avanti rispetto alla Russia negli armamenti nucleari, che possiamo con molta facilità attaccarla senza soffrire alcun contrattacco. Perciò, c’è gente che la pensa in questo modo.
VOR: Ma questo esperimento potrebbe costarci un pianeta.
PCR: Esattamente! Ma guardiamo la prima guerra mondiale, quanti imperi è costata. E’ costata lo zar, la Russia e il suo impero. Gli austro-ungarici, che ne furono distrutti, insieme ai tedeschi. La guerra lasciò la Gran Bretagna dipendente dal supporto finanziario statunitense.
VOR: Sì, vero. Ma allora non esistevano le armi atomiche.
PCR: C’è una vasta propaganda secondo cui le armi atomiche in realtà si possono usare. Sto cercando di contrastarla. Di recente ho pubblicato sul mio sito articoli di vari scienziati che dimostrano che nessuno vincerebbe.
VOR: Sono assolutamente sbalordito dal modo in cui il Dipartimento di Stato sta gestendo la sua propaganda: non fornisce alcuna vera argomentazione. Perché? Non si preoccupa più di sembrare credibile?
PCR: E’ il potere. Come funziona la politica estera americana? Si basa sempre su coercizione o minacce, tangenti. Se la corruzione non funziona, si usa la minaccia. Voglio dire, uno degli scopi principali dello spionaggio della NSA sul mondo è di ricattare tutti i capi di governo. E lo fanno molto efficacemente. Tutti hanno qualcosa che non vogliono venga reso pubblico. Perciò, usano le tangenti, valigie piene di soldi. Prima di tutto, Washington compra i leader stranieri. Se c’è qualche opposizione, li rovesciano, come Saddam Hussein e Gheddafi. Ce ne sono stati diversi in Sud America che sono stati semplicemente assassinati, perché non ubbidivano. Quindi, la politica estera degli USA si basa sulla forza. Non sulla diplomazia o la persuasione. Sulla forza bruta.
Cosa dice il Dipartimento di Stato alla gente? “Fate quello che diciamo o vi riportiamo con le bombe all’età della pietra.” Se lo ricorda? L’ha detto al leader pakistano. “Fate come diciamo. Subito!”
Perciò, se uno ha quell’atteggiamento, non gli importa di dire la verità o bugie, perché il capo è lui. E si fa quello che dice, vero o falso che sia. Perciò per lui non è importante che sia vero, perché non sta lavorando a livello diplomatico.
Questo è qualcosa che Putin e Lavrov, il ministro degli esteri, sembrano non capire. Continuano a pensare di poter concludere qualcosa con Washington, se il governo russo sarà abbastanza ragionevole e mostrerà abbastanza buona volontà.
Questa è illusione russa. Washington non ha buona volontà.
VOR: Ci sono conseguenze non intenzionali di questa strategia, secondo lei?
PCR: Solo se la gente a un certo punto si renderà conto della realtà, e su questo conta Putin. A qualche punto, Germania e Francia se ne accorgeranno e diranno: “Ehi, gli americani ci stanno portando nel caos. Cosa ci guadagnamo dall’egemonia americana sul mondo? Da un conflitto con Russia e Cina? Fermiamo tutto questo. Tiriamocene fuori.”
Se qualche paese dovesse uscire dalla NATO o dall’UE, allora la copertura dei crimini di Washington da parte della “coalizione dei volenterosi” avrebbe dei dissidenti. Di fatto Washington ha detto al Congresso che, se la Casa Bianca ha l’appoggio della NATO, il presidente non deve chiedere il permesso del Congresso per andare in guerra. La vecchia frase “il potere assoluto corrompe assolutamente” viene attribuita a Lord Acton. Possiamo concludere che Washington è stata corrotta dal potere.
Credo che una conseguenza non intenzionale dell’uso brutale del potere da parte di Washington sia che ciò fà sì che i paesi della NATO si rendono conto di essere guidati verso il conflitto da un governo che è essenzialmente pazzo e sta correndo un rischio incredibile con la vita di tutti e col pianeta. Perciò, forse Putin spera che altri si rendano conto che Washington è un pericolo per la vita. Spera che, più la Russia è ragionevole e non provocatoria, maggiore sarà la probabilità che il governo tedesco o francese si renda conto che l’agenda di Washington non serve il genere umano, e più probabile sarà che l’Europa faccia dei passi per sottrarsi al controllo degli USA, nel qual caso l’impero americano crollerebbe.
Quindi penso che questa sia la scommessa di Putin. Non è uno stupido, certamente no, ed è consapevole della minaccia di guerra, la vede. Questo è probabilmente il motivo per cui ha chiesto alla duma di ritirare il permesso di usare le forze russe in Ucraina. Sta cercando di dire ai tedeschi e ai francesi: “Guardate, non sono io, non siamo noi.”
Spero ci riesca. Il futuro del mondo dipende davvero da questo: se la diplomazia di Putin può prevalere sulla forza di Washington.
Fonte: GlobalResearch
Traduzione: Anacronista