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Non siamo razzisti, la merda prescinde dal colore della pelle

Durante la battaglia di Cheren, 6 febbraio-27 marzo 1940, gli ascari del IV Toselli sconfissero ripetutamente le truppe nemiche (Inglesi, Sihks, Rjiputana, Francesi della Legione) con feroci e violentissimi assalti all'arma bianca (sciabole abissine e baionette). Valga per tutti lo scontro del Falestoh-Zelalé: terminate le munizioni, caduti tutti gli ufficiali italiani, gli Ascari, comandati dagli ultimi sciumbasci (i sottufficiali) indigeni rimasti, svolto al vento il nero vessillo, impugnate le sciabole ed inastate le baionette, assalirono le truppe anglo-indiane al grido di "Dove sono i leoni dell'Amba Alagi? Siamo qui!!". Dopo assalti e controassalti, fra le due e le tre di notte, ruppero le linee nemiche e ne fecero strage, costringendo gli avversari alla fuga sconvolti dal terrore. Per 57 giorni sporchi, affamati, armati solo di sciabole, baionette e bombe a mano, tennero testa, sempre vittoriosamente agli avversari.

Gli Ascari del IV Toselli rimasero fedeli all'Italia anche dopo la perdita dell'AOI, infatti continuarono a combattere contro gli Inglesi e le truppe negussite con i metodi della guerriglia, sconvolgendo le linee di rifornimento avversarie. Alcuni gruppi deposero le armi ben oltre la fine della guerra.
Gli Italiani del dopo guerra, in omaggio al loro carattere servile, non sono capaci neanche di raccontarne la storia ai propri figli. Noi, traditori con la pelle bianca, avevamo uomini con la pelle nera che si fecero ammazzare piuttosto che rinnegare la loro fedeltà alla nostra bandiera.

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