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di Gianni Fraschetti -

In questo momento drammatico, comunque lo si voglia considerare, le analisi dei cervelli liberi e degli amanti della libertà, di tutti quegli intellettuali e osservatori della politica e delle cose della vita liberi da asservimenti di varia natura e preoccupati solo di mettere a nudo il re e le sue trame, convergono in maniera straordinaria su alcuni punti.

Come sapete ho avuto a che ridire giorni fa con Giole Magaldi, l'autore del libro "Massoni" . Ho avuto a che ridire perchè mi sembrava di percepire la riedizione di vecchie storie, già viste, che sapevano di stantio e del solito piccolo cabotaggio, vero dramma della politica italiana che non riesce a essere grande nemmeno nella malvagità.

Probabilmente mi sono sbagliato e Magaldi rappresenta effettivamente la punta dell'iceberg di un malessere che sta attraversando tutta la società spaccando e dividendo. E come spacca la società "profana", così si è insinuato come un fiume carsico anche all'interno della massoneria internazionale, che tanta parte ha nella storia del mondo, ponendo ognuno di fronte alle proprie responsabilità.

Di fronte a ciò Magaldi e la parte migliore dei suoi "fratelli" hanno deciso qual'è la loro sponda del fiume, e se così fosse, se questo mio pensiero fosse vero, la loro sponda del fiume è anche la mia e non solo la mia, ma quella di milioni di "profani", tra cui decine di migliaia di patrioti assolutamente indisponibili a una resa senza condizioni. Senza nemmeno avere combattuto, piegati dall'intrigo e dai soliti sporchi giochi di potere. No.

E diviene allora interessante osservare le analisi di due soggetti totalmente diversi per cultura, storia, tradizioni e vita vissuta. Da una parte Magaldi, che ci ammonisce preoccupato circa i piani della Hathor Pentalpha la UR-Loggia che riunisce i grandi del mondo, ovvero il peggio dell'umanità, dalla quale si pianifica la nostra schiavitù e vera cabina di regia dell'orrore che stiamo vivendo.

Dall'altra il Prof. Gabriele Adinolfi, filosofo e teoreta della destra estrema (mi leverà il saluto per questa definizione), studioso di etica, estetica ed esoterismo, uomo di pensiero e di azione. Un fascista a tutto tondo per dirla in ìbreve. Di quelli dagli occhi di ghiaccio, colti, tosti, preparati. Di quelli che dialetticamente ti massacrano facendoti fare la figura dell'imbecille. Di quelli che non arretrano. Mai.

Ecco un breve rissunto del pensiero del Professore dopo i fatti di Parigi.

 

"...Non si pretende di certo che le masse colgano i nessi della strategia della tensione né che giungano ad ammettere quel che è sconvolgente, ovvero che non esistono più istituzioni preposte al vivere civile ma esclusivamente al controllo di immensi campi di concentramento..."

"...I pastori che hanno chiamato a raccolta le pecore sono gli stessi che stanno portando a picco la nazione, quelli che tagliano stipendi e pensioni, che seminano ovunque insicurezza. Sono loro che hanno armato e protetto la Jihad..."

"...E mentre belano al cielo dietro i leaders internazionali che la Jihad l'hanno inventata e sostenuta, tutti cosa sostengono? "Non ci piegheranno". Ovvero? Ovvero più immigrazione e meno identità ma sullo sfondo la minaccia, annunciata e proclamata da tutti, dello scontro di civiltà che significherà una strisciante guerra civile etnoreligiosa destinata a diffondere insicurezza e terrore e a impedire a salariati sottoccupati, a pensionati ridotti in miseria, a disoccupati, a imprenditori in rovina, di far sentire le proprie ragioni. Cosa sono quelle di fronte al pericolo degli uomini ombra...?"

 

E non è dunque uguale il pensiero di Adinolfi alle avvertenze e ai moniti di Magaldi che comunque ha il merito di avere scoperchiato gli altarini dall'interno?

Temo che ci attendano, settimane, mesi e anni terribili...dove la discriminante sarà sempre meno politica e sempre più ancorata alla vera essenza dell'uomo: il suo insopprimibile anelito di libertà. Mai come oggi valgono le parole di Aragorn davanti alle porte di Mordor, davanti al nero cancello. Il male è davanti a noi, e si mostra irridente nella prima fila di quel corteo sciagurato che ha attraversato Parigi. Capire ciò e combattere con tutte le nostre forze è ormai ineludibile.

L'alternativa è piombare in un nuovo medioevo di povertà, di intolleranza e di schiavitù. E come davanti alle porte di Mordor, uomini, elfi, nani e hobbit, tra loro diversi ma animati dalla stessa ansia e dallo stesso buon sentire, tutti insieme andremo oltre le nostre differenze e combatteremo per lo stesso ideale di libertà.

Non importa quanto sia alto il Nero Cancello o quanto siano vaste le empie moltitudini... Il nostro coraggio, che è il coraggio dei Giusti e dei Liberi, sarà sempre alto e fiero e indomito e mai verrà meno, nella profonda consapevolezza che per quanto lunga sarà la notte niente potrà impedire al Sole di risorgere...

 

 

 

 

...Restate fermi, restate fermi!
Figli di Gondor, di Rohan, fratelli miei! Vedo nei vostri occhi la stessa paura che potrebbe afferrare il mio cuore.
Ci sarà un giorno in cui il coraggio degli uomini cederà, in cui abbandoneremo gli amici e spezzeremo ogni legame di fratellanza, ma non è questo il giorno!
Ci sarà l'ora dei lupi e degli scudi frantumati quando l'Era degli uomini arriverà al crollo.... MA NON E' QUESTO IL GIORNO!
Quest'oggi combattiamo. Per tutto ciò che ritenete caro, su questa bella terra, vi invito a resistere! Uomini dell'Ovest...

Aragorn

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