(Informare) - "Sulle ragioni politiche, potrei avere i miei dubbi. Su quelle etiche, non ne ho alcuno: questi comportamenti distinguono quei popoli che conservano Storia e Memoria da quelli che l'hanno perduta, forse per sempre.
Se la mia Patria facesse queste cose, tra l'altro di puro valore simbolico, saprei di averne ancora una, e ne sarei lieto. Invece vedo solo gente che si cala le brache davanti agli scafisti e agli hooligans. Ricavandone - ovviamente - il rispetto che merita..." (Piero Visani)
Le forze armate turche hanno condotto un blitz 35 chilometri all’interno della Siria, riportando in patria il feretro di Suleyman Shah, nonno del fondatore dell’impero ottomano, oltre ai 38 soldati turchi di guardia alla tomba che si trovava in un’area considerata una enclave turca, ma ora controllata dall’Isis. Le forze turche hanno distrutto il mausoleo dopo l’evacuazione dei soldati e del feretro. La tomba di Suleyman Shah era costruita sulle rive dell’Eufrate vicino al villaggio siriano di Karakozac nella provincia di Aleppo, a poca distanza dalla città di Kobane, riconquistata il mese scorso dalle milizie curde strappandola al controllo dell’Isis. Nel marzo scorso l’attuale presidente turco Davutoglu, allora ministro degli esteri del governo del premier islamico Recep Tayyip Erdogan, aveva affermato che Ankara avrebbe difeso la tomba del nonno del sultano Osman I, oggetto di venerazione in Turchia, contro «qualsiasi forma di attacco». Le forze armate turche hanno condotto un blitz 35 chilometri all’interno della Siria, riportando in patria il feretro di Suleyman Shah, nonno del fondatore dell’impero ottomano, oltre ai 38 soldati turchi di guardia alla tomba che si trovava in un’area considerata una enclave turca, ma ora controllata dall’Isis. le forze turche hanno distrutto il mausoleo dopo l’evacuazione dei soldati e del feretro. La tomba di Suleyman Shah era costruita sulle rive dell’Eufrate vicino al villaggio siriano di Karakozac nella provincia di Aleppo, a poca distanza dalla città di Kobane, riconquistata il mese scorso dalle milizie curde strappandola al controllo dell’Isis. Nel marzo scorso l’attuale presidente turco Davutoglu, allora ministro degli esteri del governo del premier islamico Recep Tayyip Erdogan, aveva affermato che Ankara avrebbe difeso la tomba del nonno del sultano Osman I, oggetto di venerazione in Turchia, contro «qualsiasi forma di attacco».