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Libia: siamo in guerra, dai e dai alla fine ce ne siamo accorti pure noi

di Nando Proietti


Qualcuno che scrive on line su blog autoprodotti [ vedi informareOverblog di G.Fraschetti dello scorso anno ] che certo non sono paragonabili né alla “grande stampa” né ai siti di un milione di hit giornaliere, l’aveva predetto prima, quando Sarkozy – per gli affaracci suoi – destabilizzò l’area e anche dopo, osservando il pessimo andazzo, un anno fa. Voci ovviamente inascoltate. Peggio: dileggiate come frutto di "scriteriati con poca intelligenza" che amano creare il “panico” nella popolazione civile. Così, ora, in questo inizio del 2015 ci troviamo sull’orlo di una guerra. Abbiamo il peggior terrorismo possibile – ideologico e assolutamente sfrenato – non alle porte di casa come sostengono i più, ma già tra di noi, e non abbiamo la minima idea di come poterlo fermare.

O meglio, magari l’idea ce l’avremmo pure, come sempre in questi casi se si tratta di fare chiacchiere, un po’ meno poi se si tratta di agire direttamente. Chiediamo l’intervento internazionale, ma a chi dovrebbe interessare offrircelo? Non agli americani, che hanno tali e tante castagne sul fuoco per i problemi loro che certo non ci pensano proprio a venirsi ad invischiare nella “campagna di Libia” e che al massimo potrebbero concederci un briciolo di logistica e un moderato appoggio aereo; non ai tedeschi, che devono risolvere il guaio chiamato Ucraina, molto più prossimo ai loro confini, e quindi per loro più attuale e pericoloso. Non il povero Putin, che gli americani stanno tentando di affamare insieme a tutta la Russia, e che anch’esso ha belle gatte da pelare, tra ceceni, ucraini, mafiosi e recessione. Non certo a nazioni come Grecia e Spagna, impegnate a sfamare i loro cittadini…

Vediamo, dunque, chi resta? L’Onu? Eh beh, signori, l’Onu che non conti niente l’ha già dimostrato. Al limite, ma proprio al limite, potrà offrire la sua “egida”, ma con quella ci fai pochino. Ci mette sopra “il cappello”, ma le truppe, chi le manda, i soldini chi li spende? Eh beh, restiamo in due: noi, i più diretti interessati perché siamo quelli che i guai se li sono fatti arrivare in casa, e i francesi, questi ultimi più per non perdere la faccia in quel quadrante che per essere stati i responsabili diretti dei casini in quell’area. Perché? Semplice, per le loro mire sulle nostre concessioni petrolifere che li hanno indotti a sperare di ammazzare Gheddafi dai tempi di Ustica. Sì, Ustica, quella dell’aeromobile Itavia tirato giù da un bel missile mentre si cercava di accoppare il “Colonnello” e fottere Andreotti cosa, quest’ultima, mai riuscita a nessuno e, in quel caso, nemmeno ai francesi. A farci le spese furono i passeggeri di un tranquillo volo di linea ma, per qualcuno, questi morti si chiamano “inevitabili danni collaterali” e vanno sepolti sotto la ridicola polvere della "bomba al cesso".

Tornando a noi, ecco la situazione. Ci siamo riempiti grazie all’operazione Mare Nostrum di extracomunitari certamente infiltrati che scorrazzano per tutto il territorio nazionale senza che qualcuno li abbia davvero sotto controllo. Ovviamente, come ormai dovrebbe essere chiaro per tutti, non abbiamo agito in questo senso per spirito di solidarietà, ma per far ingrassare non poche cooperative e associazioni di stampo cattolico e laico che con questi disgraziati ci si sono inventati i business del secolo, un affare "più fruttuoso della droga" e sono parole loro. E quindi, a sperare di non avere in casa un marea di terroristi o potenziali tali, non ci riuscirebbe nemmeno Alice nel paese delle meraviglie con tutto il suo candore.

In più, abbiamo mandato all’altro mondo l’unico che in Libia avrebbe potuto tenere la situazione sotto controllo, e che con noi – a fronte di denaro, certo, ma quello è il meno – aveva patti ben chiari tanto che dalle coste libiche il traffico di clandestini era praticamente ormai ridotto a zero. Poi, non paghi, siamo stati a guardare mentre la Libia si riduceva a uno sterminato deserto in preda a una guerra per bande, senza più nessun ordine e, prima che le cose degenerassero davvero, non siamo stati capaci di metterci un freno. Anzi, abbiamo reso operativo un bel servizio di “traghetti” e i terroristi islamici ce li andiamo a prendere direttamente sulle coste africane, in acque territoriali libiche, così da non far loro sprecare nemmeno la benzina per i barconi.

Non solo, ma facendo ciò siamo anche costati la vita a migliaia di innocenti che hanno erroneamente pensato a come fosse facile arrivare in Europa via Italia e si sono buttati nel Mediterraneo anche navigando sul coperchio del secchio della spazzatura, e riuscendo così soltanto ad affogare. E ogni volta che abbiamo anche solo immaginato di fermare il flusso, ci hanno pensato i mercanti di carne umana a forzarci la mano, grazie al nostro buonismo da menti deboli, alla nostra carità pelosa, buttando a mare qualche centinaia di disgraziati in modo che qui da noi partisse il “coro delle Parche”, e tutto riprendesse come prima, motivo per cui personalmente non ci sentiamo sulla coscienza quei morti, come invece dovrebbe accadere per i “caritatevoli” di casa nostra, quelli, giusto per citarne un gruppetto, per i quali il CARA di Mineo vale 50milioni di euro all’anno.

Ed ora, graziose signore e gentili signori? E ora sono cavoli acidissimi. Perché certo fermi non possiamo stare o tra un po’ le truppe di Al-Badhdadi passeggeranno a Roma in via del Corso per fare shopping mentre tagliano qualche testa, ma non possiamo – teoricamente – nemmeno impegnarci in una “campagna di Libia”, alla faccia di Gentiloni quando dice che l’Italia è pronta a combattere. Dove, come, quando? Ve l’immaginate mandare giù le nostre truppe e poi dopo una settimana il primo video con magari 4 nostri soldati mentre vengono decapitati, o un nostro pilota abbattuto mentre viene bruciato vivo?Figuriamoci, scoppiò l'inferno per Cocciolone con due livido sotto gli occhi!

Beh, cominciate ad abituarvi all'idea perché questo è lo scenario che si è aperto grazie all’immobilismo, alla cultura del pianto, del “furbesco politicamente corretto”, dell’inciucio e dei papponi, degli affari sporchi delle coop e delle associazioni di certi preti, delle pance molli e dei cervelli deboli.

Non fosse che ci sono in ballo le vite di migliaia di giovani italiani, di ragazzi coraggiosi e valorosi, di soldati capaci, sarebbe quasi piacevole poter dire a questi incommentabili del Governo: “Ve la siete cercata e ora sono cazzi vostri”.

Fonte: www.quotidianogiovanionline.it


…Nel frattempo, riferiscono fonti bene informate, proseguono presso gli stati maggiori militari e il Coi (Comando Operativo di vertice Interforze) le predisposizioni di diverse ipotesi di intervento in vista di una possibile operazione internazionale in Libia sotto l'egida dell'Onu. Non si è ancora entrati nel dettaglio, la valutazione è ancora in fase preliminare e punta a predisporre un dispositivo di intervento immediatamente impiegabile nel caso in cui le Nazioni Unite decidano di varare una missione coinvolgendo forze militari di diversi Paesi...

ADN Kronos

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