(Pietro Cerullo) - Domenica 27 Novembre, la zelante gazzetta della casta, il Corriere della Sera, ci informa che " c'erano novecento persone venerdì sera a festeggiare il compleanno di Stefano Boeri nel bel Palazzo di famiglia di via Donizzetti ".
Non mancava ovviamente il sindaco Beppe Sala, insieme agli altri picchi della mondanità, della finanza e dei pubblici poteri meneghini, da Muccia Prada a Francesco Micheli e a Massimo e Milly Moratti. Non poteva mancare don Gino Rigoldi, che si macera per i poveri gozzovigliando nei salotti dei ricchi.
Sarebbe stato opportuno che mancasse, ma c'era il Procuratore Capo di Milano, Francesco Greco.
Tutti ammiratissimi dalla "maratona di Boeri" , annota compiaciuto il cronista, lungo le scale dei sei piani della casa, "per spegnere una dopo l'altra, le sei diverse, una per ogni piano, torte" di compleanno.
In un tempo e in una città carichi di emergenze di povertà e d'insicurezza, di senza tetto e profughi accampati per strada, contrassegnati da assillanti appelli alla solidarietà e all'accoglienza, gridati soprattutto dagli esponenti e dalle tonache progressisti, largamente presenti alle tavolate dell'archistar, imbandite da Davide Oldani e Cesare Battisti e rallegrate dalle "canzoni di Cino Zucchi e di Carlota Marques, venuta da Berlino."
Sotto l'alta supervisione di Tommaso Sacchi, " delfino di Boeri e ora braccio destro per la cultura del Sindaco di Firenze, organizzatore della parte artistica della festa".
Voi mettere con i banconi del pane dei poveri dell'Opera San Francesco!
" Questa è la Factory boeriana", " l'idea boeriana della Città ", declama incantato il gazzettiere. La città dello skyline di Porta Nuova, dei grattaceli e dei palazzi abitati dal fior fiore della sinistra al caviale, "la sinistra in limousine, come la chiama Paolo Mieli, che, facendone parte, se ne intende. Quella contigua, prossima al potere politico, da cui riceve incarichi e commesse per miliardi: ogni riferimento ai capannoni della Fiera di Milano e della Nuvola di Roma assegnati all'altro archystar, Fuskas, è assolutamente voluto.
Questa gente che ci impartisce ogni giorno lezioni di socialità, di "inclusione", di accoglienza, non è gente perbene. A me fa schifo