(Cesare Ferri) - Dopo l’uso dei gessetti, dopo le sventolio delle bandiere della pace, ecco che arriva il 'Lovefest', ossia la festa dell'amore contro il terrorismo. Così è stata chiamata la manifestazione a Stoccolma in memoria delle vittime dell’attentato. Almeno i manifestanti non devono più inginocchiarsi a scarabocchiare coi gessetti per terra, adesso fanno la figura dei debosciati standosene in piedi, questione di comodità… Dunque amiamoci tutti, abbracciamoci, cantiamo magari qualche canzone melensa, e vedrete che non ci fanno più saltare per aria o non ci investono più con i camion: i terroristi sono personcine dall’anima candida e vengono colpiti nel profondo dalle parole che inneggiano all’amore! Santodio, gli europei sono proprio tutti bolliti, non sanno più cosa inventarsi pur di dimostrarsi buoni con il prossimo, anche se “quel” prossimo li vuole morti. E allora è davvero meglio che si scompaia, e alla svelta, che diritto abbiamo di esistere? Il diritto alla vita lo si conquista giorno per giorno con le azioni, non con le poesiole o con le canzoncine. E noi questo diritto lo abbiamo perso già da un bel po’ e senza nemmeno provare vergogna.