Ostia, una piccola riflessione a bocce ferme

(Federico Edoardo Cabassi Frontoni) - appartengo a una famiglia non esattamente in regola con la giustizia, ma personalmente sono incensurato. Possiedo una palestra dove fanno sport moltissimi bambini della mia città. Non ho fatto le scuole “alte” e ho fatto probabilmente male anche quelle basse, dunque non sono certo un intellettuale sopraffino. Sono cresciuto nella strada e si sa cosa succede a quelli che crescono nella strada perlopiù di un quartiere non esattamente chic. Mi sono fatto rispettare a suon di pugni e per questo non sono certo un buono, anzi. Sono cattivo assai ed è già un miracolo che svolga un’attività lecita e tutto sommato bella ed utile alla comunità.
Ora, se tu, giornalista Rai che le scuole alte le hai fatte eccome e pure di certo non abiti in questa feccia di quartiere vieni qua, davanti alla mia palestra dove sto lavorando portandoti dietro una telecamera e mi fai un’imboscata sapendo benissimo che le domande che mi farai sono alquanto tendenziose e provocatorie, tese -aggiungo- ad estorcermi una qualunque dichiarazione riguardo al mio voto politico che costituzionalmente è personale e che dunque non sono tenuto in alcun modo a divulgare se non spontaneamente come ho già fatto in altri contesti per mia spontanea volontà, dicevo tu, giornalista Rai, se tu fai questo e mi aspetti ed insisti con le tue domande tendenziose incurante del mio nervosismo per essere aggredito da te e dal tuo cameraman con la luce accesa della telecamera puntata addosso per poi sbattere la mia faccia in qualche programma che sicuramente mi criminalizzerà qualunque cosa io dica o non dica solo per l’appartenenza ad una certa famiglia, beh se tu che le scuole alte le hai fatte non riesci a renderti conto che uno come me non ama i mezzi termini e schifa le argomentazioni, allora mi sa che te la sei cercata.
Fine della riflessione.