Dopo la sconfitta di Syriza, il media stream ha rimarcato fino alla ossessione che Tsípras rimaneva comunque l’uomo che aveva salvato la Grecia. Salvata, dicono...ecco in quali condizioni l’ha lasciata. La Grecia non esiste più...

(Gianni Fraschetti) - Tsipras ha perso le elezioni e se ne va, lasciando una Grecia spremuta fino all’osso e dissanguata. Una guerra perduta male avrebbe fatto meno danni. Tsipras, novello Efialte di Trachis, fu l’uomo che spalancò le porte alla troika, imposta dalla UE al governo collaborazionista ellenico, perché la Grecia non aveva fatto i compiti e aveva un debito troppo elevato. Dissero.
La Grecia entrò nel 2010 nel “programma di aiuti” Ue col rapporto debito/Pil al 146%. Tutti a dire “Grecia sprecona”. Oggi è al 180%: il più grande successo dell’Euro, ebbe a dire un noto farabutto nostrano. La Grecia oggi è un paese devastato. Neppure una guerra persa male avrebbe prodotto tanti danni. Senza dilungarsi sui suicidi, sui bambini denutriti, e sulla impossibilità di curarsi, il potere d’acquisto dei greci è crollato del 28,3% e le famiglie che vivono in estrema povertà sono il 21% (dati Eurostat), il doppio del 2010. L’importo delle pensioni – tagliate 13 volte – è calato in media del 14% ed è prevista un’altra poderosa sforbiciata. Il settore pubblico ha perso 200.000 posti di lavoro in otto anni. Nel 2017 ben 133.000 persone (+333%) hanno rinunciato all’eredità perché non avevano i soldi per pagare le tasse. La Grecia è una medusa spiaggiata, una entità astratta, solo geografica, un corpo abbandonato in un vicolo dal vampiro che lo ha prosciugato dell’ultima goccia di sangue. Tale e quale. Se mai avverrà, ed ho seri dubbi a tale riguardo, la Grecia impiegherà decenni per riprendersi, perché non ha più beni. Né pubblici né privati. Non possiede più nulla. Dal Porto del Pireo alle sue meravigliose isole, tutto svenduto in regime di asta fallimentare. Francia e soprattutto Germania hanno acquisito a prezzi stracciati. Fino a ingozzarsi, quasi a rimanere soffocate. In cambio, come si usa dai migliori strozzini, la Grecia ha “goduto” di tre tranche di “aiuti” per un totale di circa 240 miliardi di euro usciti dai bilanci di 19 paesi. Denari che sono serviti esclusivamente a mettere in sicurezza le banche degli usurai tedeschi e francesi dall’esposizione in titoli di Stato greci. Intanto emerge che la Germania è stata il grande beneficiario del “programma di salvataggio a strozzo” della Grecia e ha guadagnato dal 2010 al 2017 in totale 2,9 miliardi dagli interessi, come è emerso dalla risposta del governo tedesco a un’interrogazione del partito dei verdi. Ma non finisce qui. Andando via, la Troika, braccio armato della daneistocrazia, ha lasciato la Grecia con un ultimo monito. Oltre a un ulteriore taglio delle pensioni e a ulteriori privatizzazioni (non si sa cosa ci sia ancora da privatizzare) la Grecia deve mantenersi in avanzo primario per altri 42 anni. Fino al 2060 dovrà mantenere un avanzo primario del 2%, che ci sarebbe da ridere se non fosse da piangere.
Questa è la situazione che “il salvatore”, lascia in eredità al Quisling suo successore, che vorrebbe anche fare di peggio per mostrarsi docile, bravo e obbediente si suoi padroni, ma ben difficilmente ci riuscirà perché la Grecia non c’è più. Ci ha già pensato il “compagno” Tsipras a fare “tabula rasa”.