Antonio Catalano
Decine e decine di anni di retorica pacifista e tanta sensibilità coltivata dall’industria dello spettacolo hanno talmente “intenerito” i cuori che appena nel nostro mondo dal perenne sorriso smagliante si indicano violazioni di un qualsiasi codice ritenuto corretto, inevitabile che si alzi vibrante e indignata la richiesta di un intervento civilizzatore… perché non si possono tollerare brutture e nefandezze… e vai con le genuflessioni e le note inclusive di Imagine di John Lennon.
L’Orso russo doveva star buono, accettare che quel simulacro di stato rappresentato dal fantoccio Zelensky continuasse ad agire indisturbato sotto il comando americano; ma ha reagito, ha mandato le sue truppe per impedire che il gioco proseguisse, o almeno proseguisse in modo sfacciato, e qualcuno a dire che così i russi sono caduti nella trappola americana. Sarà pure così, fatto è che non gli era stata concessa nessun’altra alternativa.
Gli americani vogliono una resa congiunta: della Russia e dell’Europa. D’altronde, non è mistero, se non per i fessi, che «le forze armate ucraine siano state addestrate, negli anni, secondo i più alti standard, con l’aiuto dei più grandi strateghi militari occidentali» come dice il generale Leonardo Tricarico. E non è un caso che i principali sabotatori di qualsiasi via diplomatica siano gli americani, i quali perseguono l’obiettivo di vedere la Russia di Putin «nella polvere» (sempre Tricarico) e gli europei ancor di più sotto schiaffo.
Altro che eroica resistenza del popolo ucraino, altro che Davide contro Golia, come la bolsa retorica neo resistenziale vuole raccontarci. A proposito, visto che si sta avvicinando il 25 aprile, come pensano di somministrarci quest’anno il racconto della resistenza? Associandola a quella Ucraina dove agiscono forze militari inneggianti al nazismo?
Doveva arrivare, ed è arrivato. Il momento in cui si “scoprono” fosse comuni. Gli americani sono maestri indiscutibili di questo genere di operazioni. Ci hanno fatto credere tutto e il contrario di tutto nel corso della loro inarrestabile marcia verso la Democrazia. I loro eccidi sono stati o coperti o presentati come necessari. È appena defunto il segretario di Stato Usa Madeleine Albright che tranquillamente disse che «valeva la pena» sostenere le sanzioni che portarono a morire di fame 500mila bambini iracheni. Ma cos'altro si aspetta da chi ha costruito il proprio stato sterminando decine di milioni di nativi (i famosi pellerossa)?
Lasciamo stare per il momento bombe atomiche, fosforo bianco, uranio impoverito, eccidi di popolazioni, sostegno ai peggiori governi che si possano immaginare... rimaniamo al recente passato: come possiamo dimenticare tutte le falsificazioni messe in atto per giustificare i propri interventi “umanitari”? Come possiamo dimenticare le salme riesumate e maltrattate nella Romania di Ceausescu, o i presunti bambini prematuri sottratti dalle incubatrici nell’Iraq di Saddam o le presunte fosse comuni nella Libia di Gheddafi o…
Ora vengono fuori queste fosse comuni rinvenute nei dintorni di Kiev. Il coro unanime del nostro democratico mondo è pronto a giurare che siano stati i russi. Il solito, scatenato, guerrafondaio, segretario Pd Letta, interviene per dire che qua ci vuole un embargo definitivo contro la Russia.
Mentre i “pacifisti” nostrani, educati a Imagine+Greta+Buoni sentimenti, esclamano che nooo, questa barbarie non può continuare!
Nota a margine, rivolta a tutti quelli che esprimono il proprio raccapriccio per la guerra, e che si sentono tanto buoni dal dover aiutare il popolo ucraino. Ma se non siete in grado di capire quello che accade e perché accade perché non dedicate il vostro tempo ad occuparvi di altro invece che martellare i cosiddetti con le vostre infantili richieste di pace che poi inevitabilmente si convertono in “necessari” interventi di guerra per debellare il mostro, l’orco o l’orso di turno?
[Foto: Vietnam]