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Mario-Draghi.jpgdi Lupo Mannaro

 

Solo i moralisti vivono di pregiudizi e solo gli sciocchi, che solitamente coincidono con i primi, non cambiano idea, poiché basandosi su dogmi incontrastabili non hanno pensieri da approfondire ma solo riti da consumare stancamente. La prima regola della nostra attuale classe dirigente e' che  il precetto non si discute, anche quando è dannoso e chiaramente disastroso.Come quello di questa Europa dei banchieri,  questa Europa unita (su mere basi monetarie) a tutti i costi, così come pedissequamente e bovinamente  accettato dalla nostra classe digerente, stolida e rigorista col portafogli altrui. Eppure i nostri guai cominciano proprio lì dove inizia l’euro e, probabilmente, non finiranno finché questa demenziale fisima valutaria non sarà derubricata da aspirazione inclusiva  qual era ad illusione storica qual è.

Andiamo ai vituperati fatti.

L’Europa invece di darsi una strategia geopolitica, ha armeggiato con una serie di parametri finanziari. Certo, l’immagine offerta per attirare i futuri membri non era quella della dittatura di Maastricht o del Fiscal Compact,in tal caso nessun ci sarebbe cascato. Si è ricorso,invece, ad una grande narrazione mitologica, quella del superamento dei confini nazionali e delle barriere egoistiche delle patrie per favorire la libera circolazione delle persone,delle merci  e dei valori universali. La globalizzazione, almeno nelle loro teste d'uovo, aveva trionfato sulle antiche divisioni del mondo bipolare e si annunciava un avvenire di pacificazione mondiale basato sugli scambi di beni e di esperienze. In un mondo UNIPOLARE con un'unica forza dominante. Quella della finanza apolide (ma questo, ovviamente, non ce lo hanno raccontato).

Dunque, secondo la lieta novella, tutti ne avrebbero guadagnato e nessuno se ne sarebbe pentito. 

ESATTAMENTE L’INVERSO DI CIÒ CHE È ACCADUTO.

Peccato non ci sia la controprova alla facile scomunica,mentre abbiamo la prova provata che l’UE  ha fallito su tutta la linea, portando una fin troppo remissiva Italia alla attuale, tragica situazione. Secondo la vulgata siamo in democrazia ma non abbiamo avuto modo di esprimerci su nulla mentre venivamo spogliati di ogni brandello di sovranita' nazionale. E tale, ripeto,  tragica situazione per l’Italia ci dimostra che la democrazia e' solo una stanca filastrocca elettorale  e tra breve nemmeno piu' quello. Certamente non e' un processo decisionale in cui ognuno ha il diritto di esprimersi come gli pare. Gia' si registrano i primi dibattiti sulla sua sostanziale inutilita' ed ha ragione il filosofo francese Ranciére quando sostiene che da tempo: “Non viviamo in una democrazia,ma in uno stato di diritto oligarchico” , dove tali oligarchie, economiche e statali, fondano la loro legittimità su sedicenti requisiti naturali ( una concezione alquanto medioevale) per togliere a chicchessia il diritto di cambiare ciò che non li convince o li impoverisce. L’Europa non può inoltre  gestire alcuna sovranità perché dovrebbe innanzitutto riceverla dai Paesi concorrenti alla sua fantomatica  ed inesistente statura, i quali avendola già ceduta ai predominanti d’oltre-atlantico, i vincitori assoluti della II GM, non dimentichiamolo mai, le demandano un sovrappiù di subordinazione. L’Italia perderà ancora tempo in questo assurdo giochetto per tentare di  rimettere insieme i cocci dello Stivale finendo inevitabilmente per non riuscirci, sempre che prima non finisca impietosamente soffocata dalle sue stesse rovine. In questo scenario, al momento  ancora in divenire, quel che avanzerà dell’Europa subirà l’ulteriore stretta degli Usa, con un peggioramento indicibile delle condizioni di esistenza delle altre nazioni, specialmente mediterranee. Dell’Europa unita, o meglio della UE,  non resterà un granché ed anche quello che potrebbe conservarsi, sarebbe meglio perderlo subito  poiché ci troveremmo di fronte ad una mera escrescenza geografica dove si concentrerebbero spinte ed attriti dello scontro multipolare del quale saremmo a quel punto vittime e testimoni passivi. I nostri beati e beoti europeisti a questo ci stanno conducendo. Fin dentro l'abisso, a rotta di collo,  e senza avere  nemmeno percepito il contesto nella sua complessita'.

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