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di Gianni Fraschetti -

 

Il primo problema che dovra' affrontare la Costituente di destra non potra' che essere quello di fare chiarezza sulla posizione da assumere nei confronti di questa Europa della moneta unica.      La linea di pensiero  portata avanti fino ad ora dal centrodestra, quella sorta di ..io vorrei, non vorrei, ma se vuoi... quel continuo detto e non detto, quel vago ammiccamento  ad un Berlusconi che a sua volta dice e non dice,  il nostro complice silenzio che segue a volte dichiarazioni che meriterebbero bel altra risposta, sicuramente non ha contribuito  a rendere chiari i contorni ed i contenuti  della nostra area politica e per dirla tutta, ha spinto molti dei nostri, tanti, troppi, a votare per il 5 Stelle. Diciamocelo pure in faccia, apertamente e senza giri di parole.  Ad esclusione di Casa Pound e Forza Nuova, tutti gli altri partiti e movimenti di discendenza post missina hanno dato vita ad un minuetto alquanto fastidioso che ha finito con l'irritare parecchia gente. Al punto di spingere molte persone  a chiedersi...ma questi ci sono o ci fanno ? E vi garantisco che un dubbio del genere e' la precisa anticamera del vaffanculo.  Da noi ci si aspetta sempre parole chiare e concetti nitidi, specialmente su problemi che ormai investono drammaticamente e quotidianamente  tutte le famiglie italiane e constatare invece che dalle nostre parti non c'e'  una visione univoca e consolidata nemmeno sul debito pubblico crea un certo senso di sconforto. Allora definiamolo una volta per tutte. Cosa e' il debito per noi ?  Partiamo pure da li' e chiariamolo, perche'  da tale definizione deriva poi tutto il resto, compresa quella sovranita' monetaria che e' irrinunciabile se vogliamo sottrarre la Nazione al nodo scorsoio predisposto dagli usurai. Una volta stabilito in maniera tecnicamente ineccepibile e politicamente netta ed inequivocabile che denominare il nostro debito in valuta estera fu una operazione criminale, condotta contro l'interesse nazionale, viene poi facile tracciare forma e contenuti  di una linea politica chiara e senza ondeggiamenti e sara' anche facile definire in maniera netta cosa sia e quale ruolo abbia questa Europa dei mercanti e dei banchieri ed  individuare puntualmente i responsabili, in Italia, di questo scempio. Ovvero della staffetta diabolica che nel corso degli ultimi venticinque anni ci ha condotti fino all'ingresso della camera della morte. Sono pochi passi di economia, elementari e comprensibili se ben spiegati, e vanno fatti. Le prossime elezioni vedranno due schieramenti l'un contro l'altro armati. Fuori o dentro il tritacarne, fuori o dentro questa Europa dei mercanti e fuori o dentro l'Euro dalle nostre tasche. Il popolo italiano non ce la fa piu' e per capire quanto ci accadra' in futuro basta guardare al di la' dell' Adriatico. La situazione in Grecia è esplosiva: il Parlamento ha votato una legislazione che impegna anche il prossimo governo al mantenimento delle politiche di austerità imposte da Bruxelles, e nelle piazze sono scoppiati violenti  tumulti mentre la popolazione e' piombata in una situazione di indigenza inqualificabile per un paese europeo. E’ evidente, tuttavia, che la situazione in Grecia, specialmente sotto il profilo dell'ordine pubblico e delle prospettive in tale senso,  non è legata soltanto al default imminente ed alla poverta' avanzante ma anche alla rottura dell’accordo democratico tra Parlamento e popolazione, per cui si rischia una dissoluzione del gia' barcollante sistema democratico che avrà conseguenze assai più serie di un default pilotato o addirittura dell’uscita dall’Euro.

Dopo l’avvento del Governo tecnico ed il recentissimo risultato elettorale, anche in Italia si e' rotto definiticamente l'accordo tra popolo ed istituzioni e soprattutto colui che aveva retto finora la baracca, il Presidente Napolitano, e' uscito da questa tornata letteralmente distrutto, avendo  sbagliato tutto cio' che poteva sbagliare (nomina Monti Senatore a vita-Governo tecnico-risultato elettorale lista civica) ed  uscendo quindi come il vero grande sconfitto di questo momento storico,  almeno come  Bersani lo e' stato di questa tornata elettorale. E' un elemento di valutazione che andra' sempre tenuto ben presente nella definizione di una possibile strategia. Il collasso della Presidenza della Repubblica restringe infatti il campo delle possibili prospettive.

Per il resto la situazione italiana e' ormai al limite del  tracollo. Permane un problema enorme di crescita: se l’Italia paga infatti un tasso di interesse tra il 5 e il 6% per il il titolo di Stato decennale, dovrebbe  crescere tra il 5 e il 6% per poterlo pagare. Attualmente le previsioni, dopo la criminale euforia per una impossibile crescita attesa del 3% (0.50 reale, depurato dall'inflazione) sono per una crescita negativa  ed allora, permanendo l'attuale situazione, si  dovrà in un modo o nell’altro trovare la differenza per poter pagare la cifra proibitiva che scaturira', cui andranno sommati i 50 miliardi del Fiscal Compact. La sola prospettiva di tutto cio' e' agghiacciante ed infatti nemmeno se ne parla, dirottando il pensiero come al solito sui processi a Berlusconi. Ma noi invece ne vogliamo parlare e ci chiediamo sgomenti:  quale sarà  la politica del prossimo governo per spingere una crescita che dovrebbe essere ‘sostenuta’ in ogni possibile modo ? La verità è che Monti ha notevolemnet peggiorato la stessa drammatica situazione di un anno fa, è cambiato solo l’andamento dei mercati, ma è un fatto temporaneo. In più, se la Grecia fosse costretta ad uscire dall’Euro, noi saremmo travolti dall’effetto domino, senza poter erigere alcuna difesa.

Considerate le piazze agitate e lo stato di snervamento della societa' italiana nel suo complesso, c’è il rischio che questa crisi possa innescare eventi al momento non prevedibili.

Si stanno  imponendo sacrifici enormi, addirittura disumani, agli italiani ed all’intera popolazione europea  per fronteggiare  una crisi spaventosa, determinata dalla finanziarizzazione di ogni attivita' umana ed amplificata a dismisura dall'introduzione della moneta unica e da  tutto cio' che ne e' seguito in termini di scelte. E' evidente dunque che si e' oramai generata una crisi di quella democrazia di pura facciata ben rappresentata dalla UE e dai suoi organi direttivi ed un evidente  scollamento tra le singole classi politiche nazionali europee e la popolazione.  Il 2013 sara' un anno elettorale in Europa e probabilmente   vedremo grossi cambiamenti dell’elettorato anche in Germania, a seguire quelli appena avvenuti in Italia. 

In uiltima analisi stanno continuando   a costruire un castello di carta straccia basato sul debito e dunque  non fanno altro che affidarsi  impotenti (e lo abbiamo constatato anche con Monti )ad un gioco contabile da parte della Bce, la quale ha offerto una garanzia triennale sui titoli di stato e gli altri titoli a tutte le banche delle nazioni che stavano affogando. In concomitanza con questa decisione, nella finanziaria italiana all’inizio di dicembre è stato introdotto un comma     che assicura la garanzia dell’Italia a tutti i titoli emessi dalle banche, agganciato ad una legislazione di qualche anno fa,  introdotta nel 2009. Fu una bestialita' ma allora perlomeno  era un momento diverso, l’Italia non si trovava a un passo dal fallimento, e  quindi era in grado, almeno sulla carta, di offrire garanzie. Ma oggi ? Il gioco funziona così: una banca italiana emette un suo titolo e con una partita di giro praticamente lo acquista, questo titolo grazie alla legislazione teste' citata, assume la garanzia dello Stato italiano, che chiaramente non vale nulla: sulla base di questo, però, la Bce lo acquista e quindi scambia denaro in cambio del titolo.

Assumiamo che il titolo valga 10 miliardi, la banca riceve 10 miliardi dalla Bce, il costo è dello 0,50%, quindi mezzo punto percentuale che viene pagato allo Stato italiano, il tasso imposto dalla Bce al prestito è dell’1%. Con questi 10 miliardi la banca italiana compra Btp o buoni del tesoro italiani, per esempio il decennale che a dicembre oscillava tra il 6,50 e il 7%  che, al netto dei costi, garantiva un buon margine di guadagno, e lo stesso avviene oggi, sebbene il tasso di interesse sia diminuito. Ciò significa che la Bce sostiene il debito pubblico italiano e anche quello spagnolo perché la stessa cosa viene fatta con la Spagna, attraverso l’intermediazione delle banche, che producono al loro interno dei titoli che praticamente non valgono nulla. In questo modo si sta creando un mostruoso castello di carta straccia. Un castello che  verra' giu', rovinosamente,  al primo alito di vento.

Quando la Grecia crollerà infatti, perche' e' sicuro che finira' cosi',  e dovrà uscire dall’Euro, l’impatto sull’Italia sarà tremendo: le banche italiane si troveranno in una situazione di crisi e potrebbero fallire, portando nel baratro anche lo Stato italiano che le ha garantite. Ma, soprattutto, potrebbe travolgere la stessa Bce, che si ritrova in portafoglio una grossissima quantità di titoli emessi da banche italiane, spagnole e altre banche europee della periferia, con garanzia di Stati, tra i quali il nostro,  che sono gia' tecnicamente falliti. Il gioco attuato dalla BCE  può infatti funzionare solo nel brevissimo periodo, 3 mesi, 6 mesi, anche un anno, purché ci sia dietro una politica di crescita economica tale da far rientrare questa creazione di debito dal nulla. Quella politica di crescita economica che in questo momento e' la grande assente in Europa ed in particolare in Italia. Ci troviamo dunque  in una situazione molto, molto seria e su questi argomenti la destra dovra' ben riflettere, quindi   parlare agli italiani in maniera chiara, soprattutto in termini di prospettive, e mettere di fronte alle proprie responsabilita' una intera classe politica che ci ha condotto fino a questo punto. Un debito sovrano non e' sostenibile se non si dispone piu' della sovranita' monetaria. Non si sfugge da questa evidenza che  ritengo  debba essere il punto di coagulo del nostro passato e del nostro presente per definire il nostro futuro.  Questa e' la madre di tutte le battaglie, il punto dell' onore della destra italiana, la vera discriminante che puo' costituire la salvezza della nostra nazione. Ho letto in questi giorni interventi anche molto interessanti, dove si vagheggia di centrodestra, di contaminazioni, di Berlusconi e dintorni, di percorsi politici piu' o meno tortuosi. Intendiamoci bene, ognuno e' pienamente legittimato a pensarla come gli pare ed e' bello che in tanti vogliano esprimere il loro pensiero, inviterei pero' a considerare con animo realista che di fronte a noi non abbiamo molto tempo. La situazione, non solo italiana, si sta rapidamente deteriorando e quest anno entrera' in vigore il Fiscal compact, un elemento fatale che tutti fanno finta di ignorare, vagheggiando di conflitti d'interesse, di legge elettorale e di disciplina dei partiti. Ovvero siamo al sesso degli angeli coi turchi ormai sulle mura. Un minimo di responsabilita' non guasterebbe e se riuscissimo a conferire alla Costituente un respiro ampio ed alto che vada oltre le solite storie trite e ritrite e riuscissimo in tale modo ad allargare a dismisura l'interesse per la discussione in atto, infondendo elementi di superiore e comune interesse alle nostre vicende, renderemmo indubbiamente  un grande servizio a noi stessi ma soprattutto alla Nazione ed al popolo italiano che sono poi il fine ultimo della nostra esistenza.

 

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