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anni-di-piombo.jpgdi Gianni Fraschetti -

 

L' inizio di un nuovo secolo ci spinge ineluttabilmente a ripensare al nostro passato. Che strano destino il nostro, figli di due tempi e di due ere, con i piedi affondati negli ultimi bagliori della guerra civile e la testa proiettata tra le stelle, abbiamo imparato a giudicare il passato anche alla luce del nostro rapporto con il presente.

Un presente nel quale i valori che hanno contrassegnato la nostra giovinezza paiono scomparire, seppelliti da una montagna di merda spalmata con cura su ogni aspetto della vita quotidiana di questo pianeta che viaggia spedito verso il tracollo e l' autodistruzione.

La storia della nostra giovinezza e'  anche quella dell' allucinante descrizione del pendolo che oscilla drammaticamente tra i due lati piu' emergenti dell' orrore. Il terrorismo da una parte, una repressione spietata fatta anche di torture e di esecuzioni sommarie dall' altra. Le vicende storiche e politiche si  sono concluse in modo irrevocabile ma esistono altre motivazioni che possono indurre ad un attento riesame di quegli anni e di quel tormentato periodo. La lotta disperata che venne combattuta da un pugno di giovani che tentavano di risalire la corrente impetuosa del  vento della storia per raggiungere la sorgente della verita' presenta molti spunti suscettibili di essere analizzati ed utilizzati per comprendere la situazione attuale. In quegli anni si visse l' ultimo ( speriamo di no ) atto del tentativo di cambiare il destino dell' umanita'. Quel destino che ci ha portato dove siamo ora. Posti sempre sul banco degli imputati, calunniati, perseguitati, dispersi, " i ragazzi perduti "  hanno conosciuto in un grande disordine l' amore e l' avventura, la sofferenza e l' umiliazione, la liberta' e la prigionia.....

Parafrasando Barbey d'Aurevilly possiamo tranquillamente dire che ( come gli insorti vandeani ed i cristeros messicani, cui nulla peraltro ci accomunava salvo un rigore morale cartesiano ) perdemmo tutto, la storia, la giustizia e la gloria. Oggi, guardando indietro, non possiamo fare a meno di sorridere valutando quanto fummo teneramente inconsapevoli...ragazzi di destra con idee di sinistra..e per tale natura imperfetti agli occhi del mondo, costretti a batterci sulla linea tagliente delle antitesi, impediti a realizzare le aspirazioni profonde della nostra natura ed imporre quella soluzione decisiva, fondamentale, che avrebbe cancellato i due errori contrapposti e complementari che stavano devastando il mondo. Gli anni di piombo, un filo sottile che parti' dalla incredibile e commovente fraternizzazione di Valle Giulia e Campo de' Fiori, per arrivare fin sulle soglie della guerra civile attraverso una lunga e sordida catena di intrighi, menzogne e tradimenti  che videro l' estabilishment ed i partiti italiani ed europei ricorrere ad ogni mezzo pur frantumare l' onda che stava per abbattersi su di loro. Un' onda piena anche di risentimento antiborghese ed anticapitalista che era andato lentamente ma ineluttabilmente maturando nelle organizzazioni giovanili di estrema destra, la cui formazione "meticolosa ed esemplare" era stata voluta e realizzata dal sistema proprio per evitare questo pericoloso processo deviazionistico. Bene,  al momento decisivo nessuno di quei giovani se la senti' di combattere una guerra politicamente e socialmente sbagliata  per sostenere lo status quo. All' inizio fraternizzarono con gli "altri" e costituirono la spina dorsale attivistica del movimento, essendo gli unici strutturati per affrontare scontri di piazza. Quando cio' non fu piu' possibile per l' intervento massiccio dei partiti, cercarono diperatamente di ritagliarsi uno spazio politico autonomo ma trovarono nella destra ufficiale e parlamentare il loro piu' feroce nemico. Ne segui' la cupa tragica e disperata deriva terroristica, la prima esperienza storica su vasta scala in Italia dell'irruzione di un fenomeno che banalizzando molto potremmo definire di destra, in un ambito come quello terroristico da sempre appartenuto all' esperienza culturale, umana e politica della sinistra che certo non coltivava il mito di Artu' e dei cavalieri della tavola rotonda.

Di quel conflitto rimangono le miserie e le tragedie, spettri, fantasmi e tabu', violenze efferate, polemiche tempestose, bugie, mezze verita', tradimenti, sogni, speranze, doppiogiochi ed eroismi. Inganni, attentati, torture ed esecuzioni sommarie. Anni di lutti e di dolori, sogni e speranze per l' Italia...contro l' Italia, nonostante l' Italia.....

Per questo nei fantasmi e nei demoni che ogni tanto compaiono in questi anni di merda continua ad agitarsi il terrore per il ricordo di un' epoca, nemmeno tanto lontana, che continua ad abitare il nostro presente e che domani, Dio non voglia, andando avanti di questo passo sulla strada che abbiamo imboccato, potrebbe tornare ad essere il nostro presente.

 

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