Come nel ’58, i carri armati, stavolta della Finanza globale, stanno marciando tra Buda e Pest.[1]
Oggi il premier ungherese è capitolato, stritolata dal ricatto finanziario l’Ungheria ha dovuto cedere: l’indipendenza della Banca Centrale, ovvero “l’irresponsabilità democratica”, verrà ristabilita.
Il ricatto è stato spregevole come nelle migliori tradizioni dello strozzinaggio. Il Governo ungherese non ha avuto il “lusso della libertà” e ha ceduto alle pressioni eurocratiche.
Questa vicenda ci insegna come sia centrale nel pensiero capital-comunista e nella struttura dell’Oligarchia, la sedicente “indipendenza delle Banche Centrali”.
Perché il sistema dello strozzinaggio globale e della creazione ex-nihilo del denaro funzioni, la banche centrali non devono avere alcuna responsabilità davanti al popolo e ai parlamenti eletti. In sostanza, non devono avere alcuna dipendenza che non sia dal sistema bancario stesso.
Una visione tautologia e autoreferenziale che è ben descritta dal fatto che le banche centrali, pur chiamandosi Banca d’Italia, d’Inghilterra, di Francia sono in realtà di proprietà delle banche commerciali. Le stesse banche commerciali, delle quali sono, o dovrebbero essere, i guardiani.
In breve, il controllore è di proprietà dei controllati. Per questo, l’idea di “dipendeza democratica della Banca centrale” non doveva passare. Per questo, l’Ungheria doveva essere costretta alla capitolazione. La guerra continua.