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di Gianni Fraschetti -

E' di queste ore la notizia della splendida idea di Grillo di candidare la Gabanelli al Quirinale per le prime tre votazioni, in attesa di propinarci Prodi quando i giochi si faranno decisivi. Che dire, pare che siano tutti pazzi per questa signora che di mestiere si occupa di disinformazione ( non di contro informazione ma di DISINFORMAZIONE ) e di spacciare elaborate bugie per verita' sacrosante. Sicuramente attenta alle esigenze della finanza internazionale, lascio' il suo collega Paolo Barnard in pasto agli squali dopo un famoso Report nel quale il suffragetto della MMT se l'era presa con i soggetti sbagliati che pretesero la sua testa. La prode Gabanelli, sua coautrice, non mosse ovviamente un dito per aiutarlo e lascio' che  fosse massacrato e cacciato dalla RAI. Il tapino da allora impazzi'  ed inizio' a vagare in cerca di se stesso e di qualcosa da fare nella vita, mentre la ragazzotta, libera dal cono d'ombra di barnard, che comunque il suo lavoro lo sapeva fare e non guardava VERAMENTE in faccia nessuno,  prese definitivamente il via per una luminosa carriera. Sempre attenta a sembrare e mai ad essere. Moltissimo fumo e zero arrosto, un cane che abbaia ferocemente ogni settimana ma che (tolto Di Pietro) alla fine non ha mai azzannato seriamente nessuno.  Insomma, dietro la sua maschera da Giovanna D' Arco, invalicabile bastione a difesa dell'onesta' e delle liberta' civili e  dura antagonista del potere costituito, batte un cuore attento ai pesi e contrappesi e  che tanto intransigente poi non e'. Se uno guarda le sue inchieste con occhio attento ed animo sereno non ci vuole poi molto a capire che sono cucite dauna costante fissa: la protezione di  interessi che  sono sempre e regolarmente situati FUORI dai confini nazionali. Di norma oltre Atlantico. Si parla di petrolio ?    L' Eni viene immediatamente dipinta come una congrega di mascalzoni ( il che sara' pure vero ) mentre le sette sorelle divengono una sede distaccata della caritas. E via di questo passo. Un'altra crociata che l'ha resa famosa ed ha illustrato ( tante volte ce ne fosse bisogno ) quanto in malafede sia la donnetta, e' stata quella contro l'utilizzo del denaro contante, dove ha collezionato una sfilza di luoghi comuni e di stupidaggini veramente imbarazzante per una che opera al suo livello di disinformazione. Adesso Grillo la vorrebbe ( a chiacchiere ) mandare al Quirinale. Per toglierci qualche soddisfazione ( parola di grillo ) con le manette.  Mentre attendiamo gli sviluppi di questo bel programma leggetevi questa robina che ho trovato su di lei. Istruttiva.

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Il 15 Aprile del 2012  andò in onda sulla RAI una puntata di Report dove Milena Gabanelli se la prendeva col denaro contante, reo di essere complice dell’evasione fiscale in Italia. Se tutti fossimo obbligati ad usare le carte di credito – diceva infatti la Gabanelli- tutti i nostri passaggi di denaro verrebbero controllati dallo Stato e quindi l’evasione sarebbe impossibile.

Nel mondo della Gabanelli il denaro contante verrebbe vietato per legge e tutti sarebbero obbligati ad usare le carte di credito o i bonifici bancari. Anche quelli che non hanno un conto bancario.

Credo che sia inutile dire ciò che pensiamo di questa proposta dittatoriale e soprattutto cretina.Infatti la Gabanelli dovrebbe spiegarci come sarebbe possibile nell’Unione Europea di oggi avere uno stato che non usa il contante mentre negli altri si può. O si chiudono le frontiere e si controllano tutti i passaggi di Euro dall’estero e verso l’estero oppure si torna alla Lira e si chiudono di nuovo le frontiere, perché la gente potrebbe usare l’Euro ed evadere le tasse con questa valuta. Delle misure così orwelliane che neppure il governo più dittatoriale al mondo penserebbe di utilizzare.

Obbligare i cittadini ad usare le carte di credito e soprattutto far controllare tutti i flussi denaro dallo Stato significherebbe schedare le abitudini dei cittadini. Lo Stato, e quindi ogni governo che sale al potere, potrebbe sapere tutti i movimenti di denaro dei suoi cittadini e schedarli in base alle loro abitudini. Anche in modo retroattivo: comportamenti che oggi sono leciti potrebbero non diventarlo più in futuro sotto certi governi e molti si ritroverebbero schedati, multati o incarcerati per qualcosa che hanno fatto in passato.

Altre motivazioni più pratiche riguardano le categorie più a rischio con questo provvedimento: anziani, persone non autosufficienti, senzatetto, perfino turisti (!). Insomma se perfino la Corea del Nord non ha pensato ad un provvedimento del genere ci sarà un motivo?

Si stenta a crederci ma Milena Gabanelli torna ancora all’attacco contro lo sporco contante con una lettera aperta riproposta dal Corriere della Sera. La Gabanelli rincara la dose questa volta e non contenta del delirio di cui ci ha fatto partecipi lo scorso Aprile ci propina un’altra salva di cretinate.

Per prima cosa l’impostazione autoritaria della lettera:

“Vent’anni passati dentro i problemi dei cittadini comuni mi hanno insegnato che un Paese cambia quando loro, i cittadini, comprendono le ragioni di ciò che gli viene chiesto di fare.”

I cittadini non capiscono ciò che “gli viene chiesto di fare”. Avete capito bene. Ci deve essere qualcuno che gli dice cosa devono fare e quel qualcuno è una persona come la Gabanelli che tutti vorrebbero come Ministro dell’Economia, anzi come Primo Ministro.

Questa volta però ci va più dolce ed evita di dire che vuole eliminare l’uso del contante del tutto ma solo limitarne il suo uso e quindi vuole obbligare tutte le attività commerciali a possedere un Pos, istituire una tassa del 33% su tutti i depositi e prelievi di contante. Una tassa che però verrà restituita sotto forma di sgravi fiscali al “bravo cittadino”, così lo chiama. Ci immaginiamo lo stato italiano che restituisce una tassa. Ma la Gabanelli ci sorprende non solo per l’insensatezza delle sue proposte ma per la violenza verbale del suo scritto. Prima chiama gli evasori ladri e criminali e poi:

“Ricordo che solo tre categorie umane non possono fare a meno del contante: lo spacciatore, il delinquente, l’evasore.”

A questo punto aggiungerei anche un’altra categoria, chi come noi ha a cuore la libertà dei cittadini. Sì anche noi siamo una categoria umana che non vuole abolire l’uso del denaro contante e non siamo delinquenti né evasori né spacciatori – anche se non avremmo nulla in contrario a vivere in un paese dove chiunque possa vendere liberamente sostanze che ora sono illegali.

Solo persone di buon senso, cara Gabanelli, che pensano che l’uso di denaro contate sia un diritto e che sia l’unico modo per proteggerci dalle grinfie dei governi che potrebbero schedarci e controllarci in qualsiasi momento.

*Tratto da: http://libertarianation.org/2012/08/23/se-la-gabanelli-ci-equipara-ai-delinquenti/

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