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di Gianni Fraschetti

 

E’ un po’ che si parla apertamente della “terza guerra mondiale”. Lo avevamo fatto in riferimento al nucleare iraniano ed alla aggressione atlantico-saudita alla Siria e probabilmente qualcuno adesso  sta pensando che  sia un’esagerazione evocare scenari apocalittici anche per l'Ucraina, ma  chi lo fa  non ha forse ben capito  lo scenario geopolitico attuale. Se dovesse cadere la Crimea, cadrebbe anche la Siria e l’Europa verrebbe spinta verso l’unificazione forzata a vantaggio degli Usa. Putin ha ottenuto l’ok del suo Parlamento per soccorrere la popolazione russofona in Ucraina. Si tratta di una regione popolata per il 58% da cittadini di origine russa. Ma oltre al legame con la Russia, la Crimea è anche un’importantissima zona strategica. Il porto di Sebastopoli apre le porte della Russia sul Mediterraneo, altra zona calda interessata da rivoluzioni e dalle ingerenze americane. Fonti russe e americane individuano proprio in Crimea il punto di rottura non solo tra oriente e occidente, tra America e Russia, ma anche all’interno della stessa Ucraina. In buona sostanza la Crimea potrebbe proclamare la secessione dall’Ucraina e infatti, lo stesso premier della regione ha telefonato poco fa a Putin dicendogli: “siamo ai tuoi ordini”. La guerra ha inizio e l’Europa c’è dentro fino al collo. E’ proprio dell’Europa infatti che stiamo parlando. Tutto cominciò quando un folto gruppo di attivisti (finanziato da Soros) decise di abbattere le statue del potere sovietico per avanzare la richiesta di assorbimento nell’Europa e quindi anche nell’eurozona.

Una richiesta a dire poco sorprendente. E’ impossibile infatti che gli ucraini siano del tutto ignari di quello che sta avvenendo nella vicina Lettonia che, in sole due settimane di euro ha visto un aumento dei prezzi del 20%. Questi attivisti pro Tymoshenko (una oligarca ladra e corrotta, spacciata in occidente come la Giovanna D’Arco locale) hanno cominciato a fare danni in giro per la città provocando la reazione di Yanukovich (un altro ladro matricolato) che   ha dato il via alla fase repressiva che non ha risparmiato  vittime innocenti. A Kiev sono arrivati tutti, dai giovani patrioti di Pravdy Sektor agli specialisti delle Forze Speciali occidentali (i famigerati cecchini) e  da quel momento in poi si è messa in moto la macchina di disinformazione e del fango dei servizi Usa, la stessa che aveva messo in giro le false notizie su Assad addirittura utilizzando foto di stragi commesse dagli stessi americani in Iraq .

Qualche mese fa i giochi si facevano in Siria, una regione che era nel mirino anche di Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi  in cerca di uno sbocco diretto sul Mediterraneo per i loro oleodotti e gasdotti. Grazie alla goffaggine di Obama ed alla fermezza e abilità di Putin, la guerra  per la Siria fu però rimandata a data da destinarsi.

Assad accettò di consegnare quelle armi che  non aveva usato contro i civili, dato che la strage con le armi chimiche fu realizzata dal Qatar grazie alle armi fornite da Washington per intermediazione dell’agenzia Britam e gli Usa  si trovarono in tal modo disinnescato il “casus belli” che avevano creato ad arte a scapito di centinaia di innocenti.

Dopo Iran e Siria, la tensione si è spostata ora in Ucraina, una regione totalmente in dissesto ma interessata da fortissimi interessi economici. Formalmente l’Ucraina ha un debito apparentemente esiguo, ma è un debito molto grande se si pensa  all’economia e alle reali capacità produttive di quel paese. Se l’Ucraina entrasse in Europa con una moneta di gran lunga più forte della sua, verrebbe di fatto comprata dall’Europa stessa. Sarebbero i paesi comunitari a pagare i suoi debiti, mentre l’Ucraina assaporerebbe davvero la fame. I prezzi lieviterebbero ben oltre il 10% (vedi il caso della Lettonia che in sole due settimane di euro ha subito un rincaro del 10% anche sui beni di prima necessità).

Quando nell’aprile 2013 il principe saudita Bandar Bin Sultan, capo dei servizi di quel paese e grande manovratore degli estremismi islamici,  decise di incontrare Putin per chiedergli di accettare il rovesciamento del governo di Assad, Putin rifiutò seccamente. A quel punto Bandar bin Sultan ricattò Putin dicendogli che se non avesse acconsentito, gruppi di terroristi ceceni avrebbero agito durante i giochi invernali di Sochi. Tuttavia, anche se i servizi di intelligence russi hanno lavorato bene durante i giochi invernali, riuscendo a prevenire ogni pericolo, era sicuramente prevedibile che le tensioni si sarebbero spostate in quell’area.

Ma perchè l’Ucraina è così importante? Si tratta di una regione che ha uno sbocco importantissimo sul Mar Nero, e quindi sul Mediterraneo: il porto di Sebastopoli. Se dovesse crollare quella roccaforte,  la Russia si troverebbe senza sbocchi sul mare e gli Usa è otterrebbero un vantaggio strategico incolmabile

Dopo aver perso il treno siriano,  Obama vuole giocare ora la carta della guerra in Ucraina  ma la Russia non ha mai abbassato la guardia dopo i ricatti fatti nell’aprile scorso da Bandar Bin Sultan che potremmo definire “lo stragista occulto” che agisce per conto di Washington e degli emirati arabi. E i due gravissimi attentati subiti dalla Russia poche settimane orsono, prima dell'inizio delle Olimpiadi, dimostrano  che il principe saudita è stato di parola.  

E’assolutamente funzionale al progetto Usa che l’Ucraina entri in Europa e un’invasione russa della Crimea scatenerebbe l’immediato intervento degli Usa che hanno già perso l’occasione nell’ottobre scorso a causa della mossa diplomatica di Putin e di Assad che hanno consegnato le armi chimiche. Adesso queste armi  sono in Italia e qui costituiscono un pericolo sia da un punto di vista ambientale, sia per l’economia del nostro paese. Chi infatti pagherà per smaltirle? E lo smaltimento fino a che punto è sicuro? Il metodo della dispersione in mare, nel NOSTRO mare è praticamente la stessa tecnica usata dalle mafie dei rifiuti. Adesso che Putin ha avuto l’ok dal parlamento russo per spostare le truppe in Crimea, l’America si prepara a cavalcare, con le bandiere al vento,  un nuovo casus belli, dopo il fallimento di quello siriano. La questione ovviamente riguarderà la NATO nel suo complesso e sarà quindi  inevitabile per i paesi della Nato seguire gli americani in questa scellerata iniziativa. Cari italiani, altro che Renzi, Beppe Grillo e il sedere della Boschi... Bisogna prepararsi…

 

 

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