I mercati non hanno preso bene gli annunci di Matteo Renzi. Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi viaggia ormai verso quota 190 punti base. Martedì, il giorno prima della conferenza stampa del presidente del Consiglio, aveva toccato i 173 punti. La Borsa affonda.  Diciamola tutta, tutte le Borse europee stanno cadendo per effetto della crisi Ucraina. Ma Milano è quella che perde più di tutti, oltre due punti percentuali. Perché i mercati non credono a Renzi? Anzitutto non vogliono la tassazione delle rendite finanziaria, in particolare l’innalzamento dal 20 al 26%. Sei punti percentuali non è un semplice ritocco, ma è proprio un mutare le regole del gioco che sta spaventando sia i piccoli che i grandi investitori. Sicuramente è presto per parlare di fuga degli investitori, si può dire però che circola una certa preoccupazione. Non è la prima volta che E pensare che quella della tassazione sulle rendite è l’unica misura certa del piano Renzi, quella strutturale chiesta dall’Europa. Il resto è del tutto aleatorio. Da giorni Il Sole 24 Ore, il principale giornale economico italiano, sta sollevando dubbi sulle coperture ogni giorno e agli analisti, quelli che fanno il mercato, non sono sfuggite le osservazioni del giornale diretto da Roberto Napoletano. Ma soprattutto stamattina è arrivato il Financial Times. “La medicina di Matteo Renzi non curerà l’Italia” titola un editoriale del più influente giornale economico europeo. Che nota ancora: “una riduzione delle tasse per coloro che guadagnano poco (80 euro in più in busta paga a 10 milioni di italiani, ndr) ha un buon senso politico, ma non aumenterà la competitività del Paese”. “Renzi vuole finanziare una parte delle sue elargizioni attraverso un misto di tagli alla spesa e tasse più alte sul reddito di capitale”, scrive il quotidiano britannico, sollevando dubbi sulle coperture. “Questo ha senso, ma questi soldi finanzieranno solo una parte delle promesse fatte dal premier”. Lo stesso presidente del Consiglio, ricorda il Ft, “ha ammesso” che una parte dei fondi necessari “dovrà essere reperita attraverso il debito”. Sottolinea ancora: “L’idea che l’Italia voglia spingere oltre gli obiettivi di deficit concordati con l’Ue, il 2,6% del Pil, farà venire i brividi ai responsabili politici a Bruxelles e Berlino”. Ma la botta più forte è stata la Bce che ieri ha detto chiaro e tondo che il rapporto deficit/pil dell’Italia è ancora al 3%, il 2,6 è solo una cifra previsionale. Non c’è a disposizione quello 0,4% che vale 6,4 miliardi di euro per finanziare le misure di Renzi. Anche se da Berlino arrivano i complimenti per le riforme di Renzi: sì, ma quali?

 

Fonte:http://ilportaborse.com/ghe-renzi-mi-ma-le-promesse-di-matteo-affondano-le-borse-e-lo-spread-inizia-risalire/