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seconda-repubblicadi Gianni Fraschetti -

 

Qualora l' ipotizzata legge elettorale dovesse vedere la luce 'lunica vera innovazione politica,  la sola cosa buona  fatta in questi venti anni prenderebbe la via dello scarico del water, liquidata da un progetto proporzionalista che serve ai partiti per riappropriarsi, senza vincolo alcuno di carattere elettorale, della  cara e vecchia facolta' di fare e disfare i governi a loro piacimento e se gli italiani non hanno un bel ricordo delle fastose gesta di Andreotti, Craxi, Spadolini & C. provino ad immaginarsi cosa saranno capaci di combinare Bersani, Alfano, Vendola e Casini.

Cosi' quella che, giustamente, era stata ritenuta una conquista di civilta' e modernita' politica, il governo espresso dal popolo, verrebbe archiviata per soddisfare le mutate condizioni generali alle quali le forze politiche intenderebbero fare fronte impadronendosi arbitrariamente dei consensi elettorali e facendone strame per giocarseli nella maniera piu' congeniale ai propri fini, il piu' delle volte settari.

Come in un perverso gioco dell' oca, la prevista cancellazione del patto di coalizione riporta tutti alla casella dalla quale si parti' i primi anni '90 ed Il popolo, cui la Costituzione ( che assomiglia sempre piu' ad un pezzo di carta igienica ) assegna la indiscussa sovranita', diviene  un portatore d' acqua extracomunitario con l' unico compito di  dissetare con i propri voti i partiti che ne faranno cio' che meglio credono. A Roma direbbero, una bella presa per il culo. La prospettiva che abbiamo di fronte archivia infatti il bipolarismo e confina definitivamente nel dimenticatoio quel poco di democrazia partecipativa che avevamo con la scelta almeno del Premier e della coalizione. La legge elettorale che abbiamo e' pessima ma e' sorprendente che si pensi di sostituirala con una catastrofica che lungi dall' inserire le agognate preferenze sottrae invece al popolo quel poco di sovranita' che comunque aveva.

Se i due partiti maggiori pensano che questa sia la strada che portera' gli italiani a ritrovare amore per la politica e quindi ad infondere nuova linfa ai loro progetti, si sbagliano di grosso. Il popolo anela alla cancellazione dei vecchi costumi partitocratici ed alla costruzione di una nuova Repubblica attraverso profonde riforme istituzionali coerenti con le esigenze di modernizzazione della societa'. Il popolo vorrebbe andare avanti, gli oligarchi che da decenni occupano le poltrone che contano nel nostro sistema politico vogliono invece tornare indietro.

Si rendano conto che in questo modo il solco tra paese legale e paese reale sta per divenire un fossato incolmabile e non potranno bastare tutte le comparsate televisive di questo mondo per recuperare credibilita' e si rendano anche conto che la misura ormai e' colma, dei venti anni appena trascorsi non puo' rimanere al nostro popolo solo il ricordo delle puttane e del bunga bunga mentre l' intero ceto politico si produce nell' ennesimo gioco di prestigio. Il gioco dell' oca si presta molto ai colpi di scena ed  ha anche una casella che recita testualmente, ...in galera senza passare dal via..", occhio a non finirci sopra.

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