Il 9 maggio ho avuta un'interessante chiacchierata con Theuns Cloete, grande patriota boero e profondo conoscitore della storia boera, nonché direttore di Boervolk Radio. Tra le tante cose, Theuns mi ha fatto notare che c'è molta confusione riguardo i 27.000 boeri morti nei campi di concentramento britannici, in Africa del sud, durante il 1900-1902.
Generalmente si pensa che la maggior parte di questi 27.000 morti fossero donne. Forse perché vi sono vari monumenti che ricordano le donne boere, e quando si parla dei morti dei campi di concentramento si citano sempre prima le donne dei bambini. Ma la verità è un'altra.
Dei 27.000 morti: 24.000 erano bambini (al di sotto dei 16 anni); 2.200 erano donne; 800 erano uomini.
La popolazione boera, prima della II Guerra Anglo-Boera, era di circa 180.000 – 220.000 persone, di cui 50.000 erano bambini.
I campi di concentramento britannici, arma del capitalismo internazionale mosso alla conquista delle Repubbliche boere, sterminarono circa il 50% della popolazione infantile boera. Venne invertita la natura delle cose, e madri e padri videro morire i loro figli. Effettivamente, il modo migliore per cancellare un volk è quello di farne morire i figli.