Si sentono molte teorie del complotto sul perché le cose in Grecia e in Italia sono andate come sono andate. Ciò che sappiamo è che due premier eletti democraticamente sono stati rimossi dai bulli di Bruxelles. Non erano più accettabili. Nel caso del signor Papandreou, ha osato bestemmiare in pubblico, ha utilizzato la parola “referendum”: inaccettabile, doveva andarsene. Il signor Berlusconi? Era irrecuperabile. Le cose in Grecia possono sembrare gravi, ma in Italia abbiamo il signor Monti, ex commissario europeo, uno degli architetti della zona euro: disastro! Un non-eletto, neanche membro del Parlamento quando tutta questa storia ha avuto inizio. E ha composto una vetrina di persone, nessuna delle quali eletta democraticamente. Siamo davanti ad una mostruosità. E’ tutta una coincidenza? No, si tratta di controllo.
Gli spagnoli hanno avuto le elezioni. Ero in un dibattito alla tv inglese quando i risultati sono arrivati e ho detto: perché si sono disturbati? Perché avere un’elezione, visto che dopotutto, effettivamente, hanno le mani legate? E abbiamo visto sui giornali che la prima cosa che il signor Rajoy ha fatto é andare dalla Merkel per farsi dare istruzioni. E se tra qualche mese loro non saranno contenti, Rajoy sará “licenziato” e rimpiazzato da qualcun altro. Ció che sta accadendo realmente con la crisi dell’Eurozona é che la democrazia viene deliberatamente e volontariamente distrutta da persone che faranno di tutto per sostenere il loro fallimentare e fallito Euro-sogno.
L’argomento che Berlusconi non fosse all’altezza, che un governo tecnico sia in qualche modo meglio, penso sia sbagliato da due punti di vista. Primo, il signor Monti è uno dei principali artefici, personalmente, di questo fallimento. Secondo, questo è esattamente il modo in cui inizia una dittatura. Si dichiara uno stato di emergenza, le leggi normali democratiche si sospendono e c’è qualcuno che prende il potere per il bene del Paese. Così iniziano le dittature. A mio avviso, in qualunque circostanza, non ègiustificabile.
Quello che è certo è che il signor Monti non ha un mandato popolare di nessun tipo. Quello che è altresì certo è che lui vuole assicurarsi che la Grecia, e certamente anche l’Italia, restino nell’Euro e continuino a far parte del progetto europeo. Io non riesco, per quanto mi sforzi, a capire perché gli italiani vogliano sopportarlo. E’ una mostruosità assoluta che è stata loro imposta. Ad Atene abbiamo visto la gente scendere in piazza: se fossi in Italia sarei tentato dal fare esattamente lo stesso.
Ora c’è in duscussione il nuovo trattato Mes, il meccanismo europeo di stabilità, che renderà legali i salvataggi europei che abbiamo già avuto per gli Stati dell’Eurozona. Ritengo che questo nuovo trattato sia la peggiore evoluzione dell’Europa Unita: darà un potere arbitrario e completo a burocrati stranieri mai eletti di controllare le economie di interi paesi. E anche se faranno un gran casino, il trattato conferirà loro l’immunità totale da qualsiasi iniziativa giudiziaria, a vita. Questo trattato, il Mes, va a toccare cose che dovrebbero essere sottoposte a referendum in ogni Stato membro: gli italiani non dovrebbero prenderlo così sotto gamba. Sicuramente a un certo punto dovrete decidere del vostrofuturo. Non potrete basarvi sempre sul fatto che il signor Monti ed altri facciano ciò che è nei vostri interessi.
Herman Van Rompuy? Diedi una versione alternativa del suo curriculum. Non aveva nessuna legittimazione democratica. Non è stato votato da nessuno, e non esiste nessun meccanismo per rimuoverlo, né da parte dei normali votanti né da parte di nessuna nazione europea. E la cosa più importante di questo recente fiasco italiano è stato vedere questo uomo non-eletto venire da Bruxelles a Firenze a dire al popolo italiano che questo non è il momento per le elezioni, ma è il momento per le azioni. Chi, in nome di Dio, gli ha dato il diritto di dire queste cose al popolo italiano?
Ho incontrato Angela Merkel un mese fa, e le ho fatto una domanda. Le chiesi: perché la Grecia non può essere lasciata libera di riavere la sua moneta, di svalutarla e di avere un suo proprio governo democratico? La risposta della Merkel è stata chiara: se permettiamo alla Grecia di andare via, altri paesi la seguiranno. Quindi il problema è che il progetto europeo deve essere sostenuto al prezzo di qualsiasi costo economico o democratico: deve essere tenuto coeso. E poi, quando iniziano a disperarsi, dicono che se l’Euro fallisce potrebbe esserci una guerra. Quale guerra? Chi dovrebbe invadere cosa? Dovremmo credere che la Germania tornerà a riarmarsi? E che invaderà la Francia? Non credo proprio!
Queste sono le vecchie tecniche di intimidazione, e dovremmo ricordare che, in realtà, le guerre possono insorgere quando i popoli sono forzati artificialmente a stare insieme contro la loro volontà. Ricordate che è accaduto nei Balcani, è successo il secolo scorso, ne abbiamo visto ramificazioni negli ultimi vent’anni e l’abbiamo chiamato Jugoslavia. Ci sono molte più probabilità di rivolte, di dissensi e anche di guerre civili se andiamo avanti a imporre agli europei una forma di governo che non hanno scelto e che non vogliono.
Se vogliamo sopravvivere in una tempesta atlantica, la soluzione non è stare su una grossa nave, che potremmo magari chiamare Titanic. Credo che la cosa più importante, se siamo in mezzo ai marosi, è avere le mani saldamente sul timone ed essere capaci di tracciare la giusta rotta, seguendo la giusta direzione, piuttosto che seguire una decisione comune presa per conto di 27 popoli diversi, con idee contrastanti, e vedere tutto quanto ridotto a un pasticcio, a un compromesso che non va bene a nessuno, diretto da burocrati nella Commissione Europea che, lo abbiamo visto in qualsiasi altra area politica, hanno fallito in tutto l’arco degli ultimi vent’anni.
Rimaniamo con le nostre proprie forme di governo, monete, lingue, culture. Saremo uniti, faremo affari, saremo amici e buoni vicini. Ma non dovremmo essere forzati insieme nella stessa unione politica. Il mio partito continuerá a portare avanti questa politica per un Regno Unito libero, indipendente e democratico, non governato da Herman Van Rompuy, Barroso o altri orribili insignificanti burocrati che adesso stanno comandando le vite di 500 milioni di persone, nei fusi orari europei.
(Nigel Farage, “Così nascono le dittature”: estratti dell’intervista realizzata da Claudio Messora per il blog “Byoblu”, tradotta da Alessio Mariottini e ripresa da “Megachip”. Già esponente della destra britannica, Farage si smarcò dal partito conservatore dopo il Trattato di Maastricht. Leader del partito Ukip, è oggi europarlamentare e co-presidente, col leghista Francesco Speroni, del gruppo “Europa della libertà e della democrazia”).