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Luigi Gorrini, l'unico soldato di Salò decorato da questa repubblica



Nell’Aeronautica militare italiana era una specie di leggenda: l’ultimo degli «assi» del cielo e a detta di tanti, insieme ad Adriano Visconti di Lampugnano, il migliore. Luigi Gorrini, si è spento a Piacenza, all’età di 97 anni. Durante la seconda guerra mondiale abbattè 24 aerei, tutti inglesi e americani, Spitfire, Mustang, Lightning, Fortezze volanti.

Dopo l’8 settembre Gorrini, senza esitazioni, aderì alla Repubblica Sociale Italiana. Un’adesione spiegata così: «Dopo aver volato per tre anni fianco a fianco con i piloti tedeschi, sulla Manica, in Nord Africa, Grecia, Egitto, Tunisia e - infine - sulla mia patria, avevo fatto amicizia con alcuni di loro... non volevo fare la banderuola, per dire così, e forse sparare sui miei amici tedeschi. Inoltre, volevo proteggere le città del Nord Italia dai bombardamenti indiscriminati, per quanto possibile».

Volando con le insegne dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana, Gorrini abbattè diversi bombardieri in missione nel Nord Italia. «Inventò» una tecnica di attacco che gli valse l’ammirazione della Luftwaffe dalla quale ricevette anche due Croci di guerra. In sostanza, superava la quota di volo dello stormo avversario per poi buttarsi giù in picchiata a tutta velocità, quasi come un kamikaze, individuando il bersaglio che cercava di colpire avendo a disposizione solo una manciata di secondi. Manovra che terrorizzava i mitraglieri avversari ma che per il pilota era rischiosissima, aumentando il rischio collisione con i bombardieri.

Nel 1958, a conflitto finito ormai da oltre un decennio, venne decorato da "questa repubblica" con medaglia d’oro al valor militare, unica decorazione concessa dalla repubblica "nata dalla resistenza" a un militare di Salò. Questo era Gorrini, insieme a Visconti, assassinato dai partigiani dopo l'armistizio, rappresento l'eccellenza assoluta della nostra caccia (G.F.)

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