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di Nando Proietti

Se non fossimo italiani, probabilmente ci stupiremmo. Ma siamo italiani, e non accade. Se non fossimo italiani, sicuramente ci “schiferemmo”, ma siamo italiani e, non solo non accade, quasi ci piace. Se non fossimo italiani certi “arnesi” che ancora si aggirano nelle stanze del potere, probabilmente si aggirerebbero in stanze decisamente più anguste, diciamo 3x3, con sbarre alle finestre. Ma siamo italiani, e perciò certa gente la collochiamo a palazzo Chigi, a palazzo Madama, a Montecitorio. E gli diamo anche la scorta per difendersi poi da chi visto che il vero pericolo che si aggira tra noi sono loro?

Naturalmente, questi “pensierini in libertà”, dirà subito qualcuno, grondano qualunquismo. Vero, ma ci è rimasto solo quello e non, ad essere onesti, per colpa degli altri, dei poteri forti, della politica, della religione, del destino, o di chi vi pare, ma molto più banalmente per colpa nostra. Abbiamo una classe dirigente che fa schifo? Ma non siamo, o meglio, non eravamo mica in dittatura quando l’abbiamo eletta.

Quando lo domandi, nessuno lo ammette mai, ma qualcuno l’avrà pur messa una crocetta sul simbolo di Forza Italia sapendo che stava per eleggere gente come Verdini, Gasparri, Santanchè, tanto per citarne tre a caso, ma all’interno di quel partito sono tutti nomi intercambiabili e uno vale l’altro. Qualcuno, mentre faceva quel segno, avrà compreso che stava dando fiducia a un vecchio signore ormai preoccupato solo di se stesso, delle sue aziende, dell’eredità dei suoi figli e del benessere della fidanzata bambina? E si sarà reso conto che il prossimo step sarà quello di mandarci anche lei, Franceschina Pascale, la “reginetta del calippo allusivo” a Montecitorio? Del resto, negli anni trascorsi a parte pochissime eccezioni, nei posti di potere ci ha già mandato porci e cani, che differenza farebbe?

E chi ha votato, ad esempio per Beppe Grillo? Chi ha dato a questo furbacchione genovese con moglie iraniana di bellissimo aspetto il 25,5% alle ultime politiche nazionali? Alzino la mano coloro che lo hanno reso milionario in euro con i click sul suo forum, pagando il biglietto per assistere ai comizi, comprando cappellini, bandierine, striscioni del partito, e i famosi CD con la registrazione dei “Vaffanculo day”. E ora, vi meravigliate se mentre Grillo viene fotografato in Kenia a bagno con tutta la numerosa famiglia nella piscina di Briatore, mezzo Movimento 5stelle si sgancia e va con il PD? E ve lo siete chiesto perché? Diatribe interne? Mancato accordo sulla linea politica? Incomprensioni su possibili proposte di legge? Ma per favore… Provate a prendere un disoccupato magari semi-analfabeta che trascorreva le sue giornate su un PC, e dall’oggi al domani schiaffatelo a Montecitorio, con relativo stipendiuccio e niente altro da fare che pensare con terrore a quando finirà la legislatura perché già gli avete detto che non sarà mai ricandidato, e state a guardare se quello non passerà tutto il suo tempo alla spasmodica ricerca di un qualsiasi gruppo politico – non importano colore, idee, schieramento – che a fronte di qualche voto non gli prometta una rielezione. E se poi, per averlo portato a Montecitorio volete pure una parte del suo stipendio per fare bella figura a spese sue – perché voi i soldini vostri li tenete ben stretti – cronometrate quanto tempo passerà prima che il suddetto senatore/deputato vi mandi a cagare per aderire al Sel o al PD, attualmente quelli che offrono di più al mercato degli onorevoli.

Già, PD, Sel, la sinistra italiana, quella illuminata dal Sol dell’Avvenireche si è completamente perduta nei meandri bui del potere. Esiste ancora una sinistra in Italia? La risposta è ovviamente sotto gli occhi di tutti, e non può che essere “assolutamente, no”, a meno di non voler considerare Vendola di sinistra perché ha fatto outing sulle sue preferenze sessuali, o vedere la sinistra in D’Alema mentre timona il suo swan da 15 metri, classica barchetta da “classe operaia” meravigliandoci che Pellizza da Volpedo non ci abbia caricato sopra tutto il suo Quarto Stato. Oppure saranno mica di sinistra gli anti-renziani capeggiati da Pier Luigi Bersani che tirano stracci contro l’Italicum ma chiariscono bene che loro non se ne andranno dal partito alla ricerca di sorte migliore, hai visto mai dovessero ricominciare tutto da capo? E anche quelli che se ne vanno, come Sergio Cofferati, poi mica vanno lontano. Sono lì ad immaginarsi l’ennesimo partito che possa metterli in condizione di salvaguardare non certo il bene della Nazione, ma il loro personale. E pensate forse che, all’atto pratico nessuno li voterà? Ingenui, ci sarà di sicuro qualcuno pronto a mettere la croce su quel simbolo. Addirittura, con le dovute distanza dai sondaggisti italiani che sono anche loro come tutti noi, pronti cioè a fronte di congruo compenso a stilare una statistica positiva a favore dei calci in culo se la scelta fosse tra essi e i baci della Jolie, c’è una rilevazione che vede al 50% l’ibrido “contro natura” Partito della Nazione, quello che sta nascendo dalle macerie del PD e di FI, uniti in un abbraccio devastante – per la gente – che a confronto farebbe apparire la peggior Democrazia Cristiana come un faro luminoso nella nebbia.

In pratica, l’evidente presa in giro perpetrata dai due maggiori partiti italiani che hanno fottuto elettori di sinistra ed elettori di destra affinché i due leader in carica, Renzi da una parte, e Berlusconi da quell’altra potessero fare agevolmente i cavoli loro, viene vista dagli italiani come “una svolta”. Un successo. Una vantaggio perfino. C’è da chiederci perché? Ma il perché è ovvio. Perché in fondo ragioniamo tutti come Renzi e Berlusconi, e siamo tutti concentrati, ognuno di noi, sui stracavolacci nostri, e immaginiamo che un inciucio così e due leader come quelli alla guida del Paese, potrebbero agevolarci nei nostriaffarucci quotidiani. Il che potrebbe essere anche possibile, come gli anni della Prima Repubblica ci insegnano, con un solo piccolo distinguo: abbiamo ormai raschiato il barile e non ce n’è più per nessuno.

 

 

Fonte: http://www.quotidianogiovanionline.it/ApprofondimentoPoliticaSociet/Esploso/11200/Se-non-fossimo-italiani#sthash.4b1LMaUN.dpuf

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