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di Gianni Fraschetti -
Ebbene eccoci qui, in piena  spending review, che dietro questo accattivante nome in inglese il cui suono fa pensare a qualcosa di piacevole, nasconde l' ennesimo massacro sociale da parte di un Governo che ormai non sa piu' cosa fare per accontentare le pretese dell' Europa delle banche. Adesso stiamo salvando quelle spagnole ed a noi italiani questo scherzetto costera' una ventina di miliardi di euro, che qualcuno dovra' pure tirare fuori, e dunque avanti con la spending review, cui seguira' l'aumento dell' IVA, cui seguira' un inevitabile, ulteriore, crollo dei consumi. Un ulteriore passo in avanti verso la fine, Monti sa bene cosa sta facendo ed e' consapevole che in fondo al viale sul quale ha portato l' Italia non vi e' alcuna resurrezione. C'e' solo un triste certificato di morte.
L' asettica ed impersonale Europa delle banche passa anche e soprattutto attraverso la morte dei singoli Stati nazionali  e Monti e' un fedele esecutore delle direttive che ha ricevuto. Un Kapo' messo apposta per  uccidere l' Italia in fretta e bene, un mascalzone che si sta impegnando a fondo per riuscirci, accompagnato ed assistito in cio' dalla peggiore classe politica in assoluto che si sia mai vista dai tempi dell' Unita' d' Italia o forse dalla stessa fine dell' Impero romano d' Occidente.
Peggiore in tutti i sensi,  malaffare compreso. Tanto per essere chiari.
Rispetto a pochi mesi fa gli italiani hanno ormai maturato certezze definitive, due delle quali agghiaccianti nella loro evidenza e tali da levarci il sonno. La mancanza di qualsiasi prospettiva per le nuove generazioni, che non hanno nessuna ipotesi seria di percorso umano e lavorativo di fronte a loro e la mancanza di qualsiasi ipotesi di sopravvivenza futura per coloro che hanno da cinquanta anni a scendere, forse anche cinquantacinque.
Gli ultimi che se la caveranno,  male ma se la caveranno, sono forse i sessantenni che stanno vivendo nella loro viva carne le brillanti iniziative sociali della banda Monti ma che, se non sono rimasti impigliati nella rete pelagica degli esodati e se riusciranno ad evitare i filaccioni che Mortimer ed i suoi stanno disseminando,  hanno qualche chance di riuscire a sopravvivere fino al termine naturale della loro vita. Per tutti gli altri il Big Ben ha detto stop, evocando il buon Enzo Tortora con una frase che oggi ha un sapore profetico, oppure, se preferite Ascanio Celestini, sono proprio cazzi loro...ma di quelli storti ed acidi assai.
Dunque, se oggi va male, le prospettive del futuro, prossimo e remoto, sono raggelanti. Puo' solo andare peggio e ci sono inoltre tutti gli elementi per capire, in maniera compiuta, che la attuale classe politica, IN TOTO, non ha assolutamente alcuna capacita' per cambiare lo stato delle cose in meglio, visto che fino ad ora e per decine di anni non ha fatto altro che peggiorarlo fino a condurci all' attuale situazione. Se poi volessimo illuderci del contrario, e' comunque palese che vi e' quantomeno una mancanza di volonta' in questo senso. Per quale motivo infatti questi cialtroni dovrebbero mettersi a combattere duramente, rischiando l' osso del collo e non solo metaforico, quando e' palese, o almeno dovrebbe esserlo, che l' unico vero interesse che li muove e' mantenere una posizione di stallo, uno statu quo che consenta loro di continuare a lucrare una rendita di posizione infame. 
Quegli uomini, ahime',  li conosciamo tutti e  fin troppo bene e  l' atto piu' eroico del quale sono capaci e' andare a fare i sindaci di qualche grande citta' per sfilarsi dal mucchio selvaggio ed ormai imbizzarrito della politica nazionale e  raggiungere la greppia da un angolo meno frequentato. Per continuare a tenere il culo su una poltrona. Per continuare a mangiare.  Si sono sacrificati in molti in tal senso.
Dunque gli ingredienti per far tracimare lo sdegno popolare verso il punto di non ritorno, varcato il quale, di solito e se ci riescono, i governanti fuggono dai palazzi assediati in elicottero, ci sarebbero tutti.....ma non da noi. Da noi non avviene un tubo.
Da rimanere sorpresi di primo acchitto ma a pensarci bene poi, nemmeno piu' di tanto. Le cause sono principalmente due. Una endogena e l' altra esterna, di carattere internazionale. 
Gli italiani sono pesci strani, abituati ad autogovernarsi da secoli ed ammaestrati dalle contingenze a conformarsi sempre al vecchio e mai tramontato motto, Franza o Spagna purche' se magna, non hanno mai brillato per virtu' civiche, coscienza collettiva e sentimento nazionale. 
E' un popolo infatti che tale non si sente ( ci siamo inventati pure le radici celtiche ), che e' pervenuto  ad una strana unita' piu' per favorire gli altrui progetti che per un anelito di indipendenza, arrivandoci in maniera poco chiara, con una guerra civile sanguinosa (l'annessione del Sud), seguendo un percorso tortuoso e servile fin dalle prime battute, che fin da allora lasciava intuire quali fossero le forze che realmente contavano in questo paese. 
Un popolo dunque abituato a tutto, che ha visto tutto, che e' sopravvissuto a tutto e che si e' temprato alla forgia della malizia, dell' ignoranza, dell' indifferenza e dell' egoismo. Dal crollo dell' Impero romano ha avuto un solo, breve, sussulto di dignita' per un solo, breve istante. Veramente troppo poco, desolantemente poco e sappiamo tutti come e' finita, peraltro. Con un parricidio.
Fa parte della nostra storia e della nostra personalita' anche questo aspetto immondo del nostro carattere collettivo di popolo. Un popolo che fu guerriero e domino' il mondo e si e' poi ridotto ad un gregge belante, capace delle piu' ignobili efferratezze. Uccidere il padre dunque, ove per padre si intende l'uomo che potrebbe dare il via al riscatto collettivo. Cola di Rienzo, Masaniello, qualcuno dei capi briganti che guidarono la guerriglia al Sud, tutti puntualmente venduti ai piemontesi dalla loro stessa gente. La nostra storia e' piena di questi umili personaggi, venuti dal popolo e dal popolo fatti a pezzi dietro istigazione dei veri padroni di sempre. 
L' italiano ormai da secoli e' un verme, un vigliacco schifoso che punta sempre e soltanto alla salvezza personale, gli frega cazzi del resto ed un improbabile miglioramento della situazione collettiva lo lascia sempre alquanto freddo ed indifferente. 
L' egoismo e' la sua stella polare e l' unica cosa che ben comprese del fascismo fu il motto...Me ne frego...che fece proprio con devota convinzione. 
Me ne frego e Franza o Spagna purche' se magna......Ma cosa mai potevamo pretendere da un popolo che cosi' mirabilmente ha definito  le proprie ambizioni ed il proprio orizzonte ? Con simili premesse  che altro ci potevamo aspettare se non quanto ci e' capitato ?
Anche ora, mentre leggete, molti di voi stanno sorridendo sotto i baffi e mi stanno dando del cretino, ognuno pensando di possedere la propria personale  ricetta per cavarsela, di avere comunque la  conoscenza giusta, nella convinzione granitica che bastera' una parolina detta al momento opportuno ed i giochi, anche stavolta, saranno fatti. E che gli altri si fottano.
Mi dispiace deludervi cari amici ma temo che questa volta le cose stiano andando molto diversamente dal solito. Intanto vi e' da dire che a furia di fregarcene ecco poi come ci siamo ridotti ed inoltre temo che Franza e Spagna, e mettiamoci pure la Germania e tutto il resto del Circo equestre, con questi chiari di luna  abbiano altre rogne da grattare ed  altro da pensare  che dare da mangiare a noi, posto che lo abbiano mai fatto poi ma si sa, le convinzioni piu' stupide a volte sono quelle radicate piu' profondamente.
Dunque siamo soli, nella merda e con un governo, guidato da un kapo' che non sembra nemmeno umano, che pare uscito direttamente da un brutto incubo. Rendiamocene conto finalmente. Rendiamoci conto che questo ciclo economico-esistenziale e' arrivato alla fine.
Checche' ne dicano, a giorni alterni, non ci sara' risoluzione della crisi e non torneremo in ogni caso a rivedere la luce ed ogni ulteriore fascinazione della politica attuale su di noi, ivi comprese le new entry, che Dio ce ne liberi, rappresentera' solo un allungamento dell' agonia, una nuova stazione della Via Crucis che stiamo percorrendo.
Accorrere nuovamente alle urne, quando e se ci chiameranno, per dare il nostro inutile ( per noi ) voto ad una parte o all' altra che, pur cambiando il nome, rappresentano lo stesso identico potere che ci ha ridotto nelle attuali condizioni, appare totalmente demenziale.
Eppure molti italiani lo faranno, anzi, non vedono l' ora che la kermesse cominci per poi magari andare a clacksonare come pazzi nella notte, plaudendo alla vittoria della propria squadra politica del cuore e sventolando bandiere che sembrano arrivare dalla coldiretti o dalle associazioni animaliste e che rappresentano invece cio' a cui si sono ridotti i partiti. Querce, spighe, gabbiani e giu' di li',  roba da essere espulsi dal genere umano per indegnita' manifesta.e manifesta incapacita' di intendere e di volere solo a nominarli, figurarsi a votarli. Eppure lo faranno, lo so io e lo sapete anche voi.
Quanto a Grillo ed i suoi, ci costeranno probabilmente qualche altro anno di bollitura, il tempo che arrivino e diventino ESATTAMENTE come gli altri. Immagino che tutti ricordiamo bene le vicende della Lega, dalla nascita ad oggi. Dovevano spaccare il mondo nelle intenzioni e si sono ridotti a delle vere merde e francamente Bossi aveva un po' piu' di spessore rispetto ad un Grillo eterodiretto da centrali che lasciano gia' oggi molto da pensare.
Dunque siamo fritti, dira' qualcuno.
Ebbene, nonostante tutto....NO. Non siamo ancora fritti, almeno irrimediabilmente.
In un mio vecchio articolo - E' l' ora dei cuori impavidi - su Informare Overblog, ponevo l' accento sul fatto che comunque anche i signori re di denari, i padroni del creato, di errori ne hanno commessi a bizzeffe ed il bacino mediterraneo non appare piu' la loro personale vasca da bagno.
Le navi russe, iraniane e cinesi vi sono gia' entrate in pianta stabile, per chi non se ne fosse accorto.  Dunque la situazione e' fluida, certamente ha poco o nulla a che vedere con l' acqua stagnante e paludosa degli anni della guerra fredda, del mondo diviso a blocchi, del mega ricatto nucleare, dove realmente ogni ipotesi di cambiamento, anche minimale, era pura follia. Un' unico elemento ci tiene agganciati al carro internazionale e ci vincola, obbligandoci a questa discesa agli inferi.
Lo stramaledettissimo euro. Tramite l' euro abbiamo interferenze gigantesche non solo sulla nostra sovranita' ma anche nel ventaglio delle possibili opzioni percorribili. Scelte radicali in eurozona non sarebbero consentite a costo di impiegare anche mezzi estremi. A tale proposito Sarkozy, dopo una pippata di coca piu' robusta del solito fu molto chiaro durante una conferenza stampa con la Merkel. Parlo' apertamente di guerra ed era evidente che ce l' aveva con noi o meglio con lo Scaramacai di Arcore. 
Con Hollande le cose non stanno per nulla cambiando, al di la' delle pie illusioni dei soliti inguaribili imbecilli. Il direttorio franco tedesco e' piu' solido che mai e Mario Monti ha , se possibile, peggiorato di molto la nostra situazione. Ormai abbiamo battuto tutti i record negativi, da quello sulla disoccupazione a quello del costo del denaro, dalla tassazione piu' elevata del mondo al 50% di giovani disoccupati...Insomma ovunque ti giri e' un disastro, il costo della spesa, del carburante e delle tariffe ha raggiunto livelli insopportabili ed a furia di predicare il  comandamento "Non finiremo come la Grecia" e' esattamente quello che abbiamo fatto. Che hanno fatto. Con provvedimenti talmente pesanti da uccidere un toro. L'euro ci uccide e ci tiene avvinti a se, prigionieri del mantra montiano dell'indissolubilita' del vincolo che ci lega a questa Europa dei banchieri e dei mercanti ed a questa moneta che sta avvelenando la nostra societa' e le nostre vite. Il legame  attuale con l' Europa ci riporta ad una situazione simile a quella degli anni di piombo, quando la logica dei blocchi impediva ogni soluzione di ricambio, anche quelle estreme, portate eventualmente avanti da eventi traumatici temporanei che potevano sbloccare la situazione.  In questa ottica vanno lette le minacce del fu Sarkozy...Non vi illudete, non vi permetteremo mai di sganciarvi da questo treno.... e per esserne sicuri hanno messo il Professore a Kapo' del vagone Italia e per la prima volta nella storia un militare a Ministro della Difesa. Associando e rendendo complici....e ci siamo capiti.
Ma se l'  euro dovesse crollare   ( e negli ambienti finanziari che contano, dopo il vertice UE, si danno sei, massimo otto mesi di vita alla moneta unica ), sarebbe come un secondo crollo del muro di Berlino, con alcuni paesi occidentali, tra cui il nostro, nella parte dei paesi dell' Est di allora. 
Tutto lo scenario cambierebbe di colpo, non ci sarebbe piu' l' Europa, questa cazzo di stramaledetta Europa delle banche, dell' acciaio, del burro e dei dirigenti culattoni eletti da nessuno, che fanno e disfano a loro piacimento,  l' America sarebbe improvvisamente lontana e si aprirebbe una finestra di opportunita' nella quale saremmo liberi di operare qualsiasi scelta, anche le piu' radicali, anche le piu' impensabili, almeno attualmente. Il tutto in un contesto europeo ed internazionale dove ognuno sarebbe troppo impegnato a tentare di sopravvivere per occuparsi di altro. La fine dell' Euro rappresenterebbe la rottura delle catene, la lacerazione della camicia di forza che indossiamo da settanta anni. La fine dell'Euro coinciderebbe  esattamente con la liberta'. Con la nostra liberta'.
Cosa potrebbe accadere ? 
Tutto, ma veramente di  tutto, anche cio' che oggi non osiamo nemmeno ipotizzare. In Italia manca ancora un vero Leader, almeno come tutti se lo immaginano...
Un tipo alla Kennedy se vogliamo, uno che ci parli guardandoci in faccia, dritto negli occhi ma quell'uomo esiste, e' gia' tra noi. Non lo conosciamo ed anche lui non sa ancora cosa sara' chiamato a fare. Se crollasse l' Euro gli eventi lo promuoverebbero sul campo, come sempre e' avvenuto nella storia e nei grandi cambiamenti e credo che, alla fine della fiera, potrebbe contare su una forza risoluta, decisiva e disciplinata gia' presente sul territorio nazionale. Una forza che a quel punto non avrebbe piu' scuse per traccheggiare e lasciare la Nazione a dissanguarsi alla deriva. Se cio' avverra', quando avverra', sara' come uscire da un incubo, da una catacomba oscura, come da uno stato di sudditanza  indotto da psicofarmaci e portato avanti per decenni da un branco di macellai del loro stesso popolo. Ci libereremo di loro, di tutti loro e rivedremo finalmente  il sole e forse scopriremo tutti insieme, sbattendo le palpebre e piangendo di gioia, di essere esattamente quello che ci hanno sempre impedito di essere e che, soprattutto, ci siamo sempre rifiutati di essere. Un popolo.
Fonte: Asso di Bastoni
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