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Marino, ovvero...a marzià, facce ride....

Se non ci riusciranno i romani, una risata lo seppellirà. Per la verità, nella mente dei romani, Marino è bello che sepolto...

di Nando Proietti


Noi il PD lo comprendiamo. Già si stanno scannando come belve per il governo del Paese tra renziani e non renziani, non hanno certo bisogno della bega “sindaco di Roma”. Certo, il problema già lo avevano e sarebbero stati – e probabilmente saranno – costretti a risolverlo, se non fosse che un bel giorno un magistrato ha fatto scoppiare “Mafia Capitale”, inchiesta immediatamente rinominata “fascio-mafiosa” da quasi tutti i media di sinistra, che poi corrispondono a quasi tutti i media nazionali. Il problema è che, a ben vedere, in quest’inchiesta sui casini della destra italica c’è implicata una montagna di gente di sinistra.

Anzi, di gente del PD, giusto per essere precisi. E non “gentarella così”, nomi di poco conto, ma persone importanti, conosciutissime, primo tra tutti quel Luca Odevaine cognato della Melandri e suo consigliere quando Giovanna era ministro, che è stato anche nientemeno che vicecapo di gabinetto di Veltroni, per poi occupare un posto di tutto rispetto di delegato del sindaco ai vigili urbani, e ancora capo della polizia provinciale – lui, pregiudicato per spaccio di droga – sotto la giunta Zingaretti, per approdare al Ministero dell'Interno nel coordinamento nazionale sull'accoglienza per i richiedenti asilo, il posto che più gli faceva comodo.

Ma non è di lui che vogliamo parlare. Tutto questo era solo per spiegare come mai un sindaco detestato da tutta la cittadinanza, compreso il suo partito, uno a cui come minimo puoi dare tranquillamente dell’incapace senza tema di essere smentito, perché basta fare un giretto in città per rendersene conto, improvvisamente diventa quasi santo! Ma lo è? Figuriamoci. Il PD lo stava per mettere alla porta a fronte di un altro turno elettorale dove avrebbero schierato un cavallo migliore con la quasi certezza di vincere, ma “Mafia Capitale” ha rimesso tutto in discussione.

Come lo giustifichi alla gente Odevaine? E Buzzi? E tutti gli altri sodali del PD che facevano affari a mani basse con le cooperative pro-zingari, pro-immigrati, col verde pubblico, e con qualunque altra cosa su cui riuscivano a mettere le mani? Non lo spieghi, ovvio e quindi, tra rischiare di perdere il sindaco a Roma, e tenersi Marino soprattutto in questo momento di gran casino nel PD, ecco che si fa quadrato intorno all’allegro chirurgo che invece potrebbe essere cacciato via a furor di popolo. Il perché ve lo abbiamo spiegato in tanti articoli passati anche noi, ma lo ha riassunto benissimo Libero Quotidiano in un articolo di oggi a firma Massimo De’Manzoni. Il giornalista ha fissato in cinque punti il perché questo sindaco dovrebbe tornarsene a casa o, quanto meno, sottoporsi di nuovo al giudizio dei suoi amministrati.

Vediamoli questi punti, se ancora non li conoscete…
Primo punto: ha mentito. E nemmeno una volta sola. Volendo concedere a Marino il beneficio del dubbio su tutta la storia della Panda in divieto di sosta, delle multe non pagate, del permesso nella ZTL “cancellato da hacker che ce l’hanno con me” (a proposito, come esiste e se esiste come procede l’inchiesta per scoprire chi sia stato a violare il cervellone del Comune di Roma, reato grave, solo per cancellare il permesso del sindaco?) resta il fatto che in diretta televisiva, il primo cittadino di Roma ha dichiarato di non aver mai conosciuto Buzzi, l’uomo che faceva più soldi con i migranti che con la droga. Poi, visto che sullo stesso sito della “29 Giugno”, la coop con cui Buzzi teneva in piedi i suoi affari c’erano addirittura le foto di Marino con lui, e che le suddette foto sono state pubblicate da tutti i giornali, ecco il sindaco che ritratta: “E’ vero, lo conoscevo, ma non ci ho mai parlato e comunque non ci ho parlato di lavoro”, e nemmeno questo è vero: ci ha parlato eccome, e di lavoro anche, visto che era talmente entusiasta da promettere alla coop di Buzzi il suo primo stipendio di sindaco, che poi non gli ha dato dice Libero, ma questo vuol dire solo che ha detto una scemenza anche a Buzzi.




Continua nella seconda parte…

Fonte: www.quotidianogiovanionline.it

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