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Era da tanto che non mi capitava di stare incollata alla tv per dei giorni a seguire delle operazioni di soccorso forse dai tempi dell' 11 settembre e ancora in tempi più recenti dai terribili terremoti che si sono succeduti.
Forse con un' angoscia in più, quella di madre, sapendo che sotto quelle tonnellate di neve c'erano dei bambini, intrappolati al buio, al freddo, senza cibo e acqua.
È accaduto poche volte nella nostra storia recente un miracolo che salva l'Italia e la redime dai suoi mali endemici e antichi e la riunifica. E ripercorrendo il film di queste ore dove purtroppo ancora ci sono dei dispersi e le speranze di ritrovarli vivi ormai si affievoliscono ora dopo ora, si riuniscono, nella catarsi, l'infinita angoscia di Vermicino con la morte del piccolo Alfredino e il lutto profondo di San Giuliano passando per i terremoti dell'Emilia e dell'Aquila.
Ero piccola ai tempi del piccolo Alfredino ma me lo ricordo come se fosse ieri la diretta tv tutto il giorno con quegli eroi che si sono spinti dentro al pozzo artesiano per cercare di salvare la vita a quel povero bimbo.
Ci siamo a lungo domandati se nel 1980 il reality in diretta di Vermicino avesse avuto un ruolo nella morte di Alfredino Rampi, ma oggi possiamo dire che in questi giorni stampa e tv hanno tenuto acceso i riflettori sul Rigopiano, sostenuto l'Italia del coraggio che scava nel ghiaccio e ci hanno restituito la gioia in diretta alla vista del primo bambino salvato per cui io stessa ho pianto.
Quindi non giocate con il rosario del banalmente corretto per coniare severi moniti, non dite "non è momento delle polemiche"!
È vero non si possono prevedere i terremoti (anche se in linea di massima gli istituti di sismologia servirebbero a questo..) ma sicuramente sapevamo tutto della neve in arrivo. Non si può salvare un campanile cinquecentesco che crolla ma sicuramente ci si può chiedere come mai nella notte dei soccorsi solo due elicotteri volassero e 8 restassero a terra. E allora scopriamo che sono le carte bollate di una vergognosa riforma varata tra mille proclami a fermarli, ed ecco perché io mi incazzo come una iena!
Perché è stata smontata la macchina della Protezione Civile creata proprio dopo Vermicino da quel mefistofelico essere di nome Mario Monti?
Come mai a Palazzo Chigi, infame fogna, sono aumentate le spese del bilancio per gli inutilissimi portaborse mentre sono state ridimensionate al minimo sindacabile quelle per l'emergenza?
Anche quando vengono tagliati i capitoli di spesa, in questi tempi di crisi infinita, bisogna ricordare cosa ci insegnano i morti. A Rigopiano abbiamo visto il volto migliore e coraggioso dell'Italia: i vigili del fuoco, le unità cinofile, gli alpini, gli uomini del Soccorso alpino e il sorriso impagabile degli scampati, anzi, dei miracolati. Questi uomini di altri tempi hanno salvato perfino i tre meravigliosi cuccioli di maremmano dell'hotel , ma con tutto e malgrado ciò, abbiamo anche verificato la latitanza di coordinamento e informazioni, la ingiustificata carenza di mezzi, l'incedere lento con le ciaspole, nella notte, perché il gelo aveva vetrificato ogni altra via di soccorso.
Oggi scopriamo che i migliori ufficiali della Guardia Forestale, specializzati nei soccorsi più difficili, nelle ore della sciagura erano impotenti a Roma, chiusi della Scuola Ufficiali dell'Arma per i corsi di inserimento nei carabinieri anziché sul campo di battaglia come nelle altre emergenze: se ci raccontano che bisogna accorpare per risparmiare, bisogna chiederci cosa stiamo perdendo, non gioire per quello che non spendiamo.
Che nessuno osi dunque chiedermi di unirmi, muta, a una improbabile nuova solidarietà nazionale.
Perché dobbiamo e soprattutto devono raccontare tutto quello che non ha funzionato e sopratutto è ora che chi ha ne ha avuto la responsabilità, e immagino che ci conoscano nomi e cognomi, paghi come il peggior CRIMINALE.
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