(Informare) - In Italia, e specialmente negli ambienti di sinistra, sono abbastanza diffuse le informazioni sul sostegno di gruppi fascisti verso i loro camerati ucraini di Pravij Sektor, sostegno concretizzatosi anche con la presenza di combattenti nelle milizie impegnate sul campo contro i separatisti filo-russi del Donbass, sostenuti politicamente e militarmente dalla Russia di Vladimir Putin. Per la verità, sino ad ora è stato accertato un solo caso di un italiano in armi con le milizie ucraine, ma è molto probabile che non si tratti di un caso isolato. Molto meno conosciuto, per non dire quasi del tutto ignorato, il fenomeno dei fascisti arruolatisi nelle milizie filo-russe del Donbass, in nome della guerra “eurasiatica” contro il liberal-capitalismo, la globalizzazione e l’imperialismo occidentale.
Quella che segue è una piccola e parziale panoramica sui fascisti francesi, che combattono nel Donbass all’interno delle milizie separatiste filo-russe, quelle che qualcuno, qui in Italia, definisce “milizie popolari”, arrivando ad effettuare osceni paragoni con le Brigate Internazionali degli antifascisti che combatterono nella guerra civile spagnola al fianco dei Repubblicani, contro le truppe del generale Francisco Franco, sostenute massicciamente dai volontari fascisti italiani e dai tedeschie della “Legione Condor”.
Purtroppo, dobbiamo prendere atto che una parte della sinistra italiana, accecata dal solito abbaglio antifascista e in cerca di qualcosa che possa rassomigliare al mito dell'eroe, si è lanciata nella ardita ipotesi di identificare negli ucraini i fascisti e nei russi gli antifascisti. Questo abbaglio colossale è portato avanti non solo da formazioni e individui di matrice che si può definire nostalgico-stalinista, ma pure da espressioni di una cultura che si vorrebbe “antagonista”, come certi gruppi musicali “alternativi” che mescolano nello stesso calderone la solidarietà con la lotta del popolo palestinese e quella con gli improbabili “antifascisti” del Donbass. E’ auspicabile – anche se poco probabile – che la lettura di quanto segue possa contribuire a qualche riflessione, perchè le cose non stanno per niente così. Laggiù si combatte tra camerati con diversi punti di vista...Una sanguinosa guerra civile che vede affrontarsi fascisti provenienti da tutta Europa.
Eurasiatisti francesi si uniscono agli estremisti (pro) russi in Ucraina orientale
Fonte: http://anton-shekhovtsov.blogspot.it/2014/08/french-eurasianists-join-pro-russian.html
Anton Shechovtsov è uno studioso dei gruppi di estrema destra, in particolare della Nuova Destra in Russia e del Neo-Eurasiatismo
Un canale di Internet TV di estremisti (pro) russi ha diffuso un video che mostra quattro francesi arrivati a Donetsk, nell’Ucraina orientale, per combattere contro le forze ucraine. Non dicono i loro nomi e pensano che la Francia non saprà della loro partecipazione alle attività terroristiche in Ucraina. Ora è il momento di rivelare alcuni dei loro segreti.
(da sinistra a destra) Michael Takahashi, Guillaume Lenormand, Nikola Perovic, Victor-Alfonso Lenta a Donetsk, agosto 2014
(da sinistra a destra) Victor-Alfonso Lenta, Michael Takahashi, Guillaume Lenormand, Nikola Perovic a Donetsk, agosto 2014
Questo video e altri elementi di prova che ho raccolto suggeriscono che Guillaume Lenormand, Nikola Perovic e Mickael Takahashi, così come l’estremista di destra ungherese Ferenc Almássy, siano prima arrivati a Mosca, nella seconda metà di giugno, dove hanno incontrato il cittadino russo Mikhail Polynkov. Quest’ultimo è impegnato nell’assistere gli estremisti internazionali per il loro arrivo in Ucraina orientale.
Guillaume Lenormand e Nikola Perovic a Mosca, giugno 2014
Da Mosca, Lenormand, Perovic e Takahashi sono andati a Rostov-sul-Don. Lì, sono stati addestrati per due settimane e poi inviati nella città ucraina di Donetsk, attualmente sotto il controllo dei terroristi. A Rostov-on-Don o a Donetsk, hanno incontrato un altro francese: Victor-Alfonso Lenta.
Victor Alfonso Lenta a Donetsk, agosto 2014
Guillaume Lenormand, nato il 9 aprile 1988, proviene dalla Normandia, dove ha partecipato a vari movimenti ultranazionalisti per dieci anni: Jeunesses Identitaires (Giovani Identitari), Parti de la France (Partito della Francia) e Troisième Voie (Terza Via). “Lenormand” è molto probabilmente uno pseudonimo.
Guillaume Lenormand in una riunione di estremisti di destra, 2013
Victor-Alfonso Lenta, nato nel 1989, proviene da Tolosa. E’ un ex caporale del 3° Reggimento Paracadutisti di Fanteria Marina ed ha servito in Afghanistan, Ciad, Costa d’Avorio e Gabon. Si dice sia stato buttato fuori dall’esercito per il suo coinvolgimento in un gruppo neo-nazista. Al suo ritorno a Tolosa, ha partecipato attivamente a Jeunesses Identitaires.
Victor-Alfonso Lenta nel Gabon 2009
Nikola Perovic (nato nel 1989) ha la doppia cittadinanza francese / serba e apparentemente vive a Belgrado. E’un ex caporale del 13° Battaglione dei Cacciatori delle Alpi ed ha servito in Afghanistan.
Nikola Perovic 2012
Michael Takahashi (nato il 13 ottobre 1987) è arrivato da Parigi. E’un ardente sostenitore di Bashar al-Assad e ha collaborato con vari gruppi ultranazionalisti in Francia e Serbia.
Michael Takahashi nel 2013
Allora, chi sono questi francesi e cosa fanno in Ucraina orientale? Tutti e quattro sono attivisti di estrema destra, influenzati, in particolare Lenormand e Lenta, dalle idee della nuova destra europea. I quattro francesi hanno fondato un gruppo chiamato “Unité Continentale”, e il suo manifesto fornisce ulteriori approfondimenti sull’ideologia che condividono.
Essi credono che il governo francese sia “un burattino di Bruxelles” e che la NATO sia “un’alleanza militare terrorista che usa l’esercito francese per servire gli interessi delle banche”. L’Unione Europea, a loro avviso, nega la sovranità nazionale della Francia, mentre la Francia è “schiava dell’impero americano che detta la politica estera del paese e interferisce direttamente nella politica interna”.
La soluzione del presunto problema, secondo Unité Continentale, è il neo-Eurasiatismo, l’ideologia elaborata dal fascista russo Aleksandr Dugin, che essi chiamano “Continentalismo”. Essa rifiuta la globalizzazione e il liberalismo e sostiene la distruzione della UE. Invece, promuovono “la cooperazione tra i principali stati nazionali d’Europa e le rispettive aree di influenza”. La Russia avrebbe un ruolo importante in questa collaborazione e, soprattutto, nella lotta contro il “globalismo anglo-sassone, l’ atlantismo e il decadente Occidente”.
L’Europa rossobruna, il sogno dei fascisti Eurasiatisti