di Gianni Fraschetti -
Da qualche tempo Fini ha cominciato a rimettere il muso fuori dalla tana, con presenze sempre più sostanziose negli innumerevoli talk show che infestano i palinsesti televisivi e con lui sta riprendendo forza la demenziale idea di una destra "...moderna, liberale, europea, moderata, inserita nella grande famiglia del PPE..." .
Questa inaudita stronzata non solo viene rilanciata da una classe politica che fino a qualche anno fa si dilettava con gli istituti di studi corporativi, ma è entrato anche in azione il solito bordone di intellettuali disperati, vedi Lottieri e Campi, tanto per non fare nomi, che dopo l'ottima riuscita, specialmente il secondo, di Futuro e Libertà, stanno adesso vedendo se riescono a diffondere questa epidemia di cretinismo galoppante in maniera più diffusa.
Giorni fa, in un mio articolo - Fascisti su Marte -, chiedevo ai colonnelli di rispondere a qualche semplice domanda. Impegnati come sono a organizzare desolanti convegni se ne sono ovviamente ben guardati, restiamo pertanto in fervida attesa di sapere, se per addormentarsi in letizia, sentendosi finalmente sdoganati, sono già comparsi sui loro comodini i racconti di Giorgio Bocca sulla resistenza nelle langhe o "Il partigiano Johnny" di Fenoglio, se per far divertire la famiglia la portano a vedere l'opera buffa di Fo o a sentire Benigni che spiega la costituzione e se, per dare un senso compiuto alla loro conversione neo-liberista, sono riusciti finalmente a capire cosa cazzo propongono Friedman e i Chicago boys.
E così, mentre un Fini tirato a lucido e fresco di una nuova e sbarazzina tintura color "visone della tundra" sbarca da Santoro e i colonnelli organizzano un'adunata plenaria dietro l'altra, i "Professori", categoria che ha sempre, storicamente, provocato devastazioni inaudite - basti pensare a Fisichella - stanno cominciando a cucire l'abito della festa per la creatura in cotanta sofferta gestazione.
Ovviamente la destra liberale ed europea, così cara a Fini e al colonnellume, e invocata come un mantra salvifico dai due dioscuri Lottieri e Campi non c'entra veramente un tubo con la "non destra" nostra. Un'area politica che continuiamo a chiamare impropriamente destra, facendo una confusione infernale e dimenticando sistematicamente che la destra, il momento stesso in cui si fa sociale, perde qualsiasi connotato liberale e conservatore e non vi saranno mai possibilità in quel senso.
Bisogna allora diventare un'altra cosa, che probabilmente è proprio ciò che questi disperati (Fini+colonnelli+professori) volevano e vogliono tutt'ora. Non si spiegherebbe altrimenti questa vera 'ossessione dell'abiura' che ha contrassegnato il ventennio finiano, tutto dedicato a tentare di liquidare, in via definitiva, "la nostra fede più antica e le ragioni più vere" e a rimpiazzarle con il verbo di Andrea Ronchi e di Potito Salatto.
Immagino che qualcuno ricordi ancora il periodo esilarante della "coccinella", che peraltro seguiva quello dell'"elefantino". Furono momenti indimenticabili di alta politica, una roba da rimanere con la bocca aperta. La "non destra", o sinistra nazionale tante volte vi piacesse il nome, o "destra sociale" per chi rimane legato a certi suoni nel padiglione auricolare, si è eclissata proprio in quel periodo per una serie di concause che non le lasciarono scampo. Prima fra tutte l'ignoranza. Parrà strano ma in mezzo a tanti cattedratici regnava sovrano l'analfabetismo politico, storico, sociale ed economico e Fini e i colonnelli furono, prima di ogni altra considerazione, degli analfabeti integrali e degli ignoranti totali, incapaci di coniugare pensiero politico compiuto, amor di Patria e senso della storia con un minimo di sano pragmatismo.
Furono beceri e volgari, ebbero la vista corta e si dedicarono solo a demenziali operazioni di immagine (vedasi la coccinella di cui sopra) prive di ogni sostanza. Per fare ciò e mantenere un poteruzzo da quattro soldi, buono solo per ostentare, sono giunti a rinnegare persino il proprio passato e, in qualche caso, persino il proprio padre. Non poteva che finire come è finita e oggi, solo l'idea di ripartire da questi soggetti e dal pensiero politico di personaggi come Campi, la cui levatura eccelsa abbiamo già ammirato in FLI, fa scappare la gente a gambe levate.
Come al solito Buttafuoco ha tentato di suggerire un agenda con le prime priorità: cominciamo almeno a recuperare il senso del sacro, per esempio. E' vero, ma anche Buttafuoco e Veneziani e tutta quella schiera sparuta di giovani e meno giovani blogger che danno quotidianamente nuovi significati all'essere di destra, di "quella destra", e sono dispersi su un fronte immenso a confrontarsi con la rabbia di un popolo intero, dovrebbero forse fare e osare di più. E rimboccarsi le maniche e scendere nell'arena in prima persona. Possiamo ripartire solo dalla cultura, nella accezione più ampia del termine.
Per dire infatti quanto sono stupidi e inutili e quanto questi pseudo intellettuali - da Fisichella a questa capra di Campi - siano stati e siano dannosi, basta considerare che il loro pensiero di ricostruire una destra liberale ed europea era già vecchio quando venne concepito. Liberismo e marxismo camminano infatti di pari passo, a braccetto e l'uno giustifica l'esistenza in vita dell'altro. Morto il comunismo si è visto subito di quali reali panni vestiva l'altro mostro. Quello che abbiamo sotto gli occhi, per intenderci.
Pensare di riproporre oggi una destra con il torcicollo verso il centro, verso quell'area confusa ove cattolicesimo d'accatto, ciellismo rampante, buonismo peloso e moderatismo d'pportunità si mescolano in una marmellata indistinguibile per colori e sapori ma che può poi prendere le forme umane di soggetti come Alfano, Passera e Tosi - tanto per dirne tre conosciuti ai più - non solo non sembra affatto la medicina adatta per i tempi che stiamo vivendo ma appare veramente demenziale. Degno dei soggetti che lo stanno proponendo con quelle vocine fesse: "...Bisogna ricomporre l'area di centro destra...Gli estremisti fanno fuggire il voto moderato...Bisogna stare tutti uniti...vicini vicini".
Dirsi poi liberali, o peggio liberisti, in economia nel momento in cui tutti sono alla ricerca della terza via, appare oggi una vera bestemmia, considerando inoltre che la terza via economica è roba autenticamente nostra. Cercare un nuovo patto sociale con il segmento moderato della popolazione appare come una vana ricerca del nulla. I moderati si stanno estinguendo come specie e forse si sono già estinti, né potrebbe essere altrimenti. Come si può supporre che possa esistere un segmento sociale desideroso di conservazione? Conservare cosa? Ormai anche la borghesia sta scomparendo massacrata dalla crisi e ridotta in una categoria di nuovi poveri e anche i pochi superstiti stanno radicalmente modificando il proprio atteggiamento verso la status quo che trovano ormai insopportabile.
Restano quelli che stanno bene direte, ma chi sarebbero costoro? La risposta è deprimente: ladri, corrotti, sottobosco politico e le loro puttane. Il perimetro del benessere il Italia finisce qui e dunque ripensare a una "non destra" o a una "nuova destra" o a una "destra sociale" o, se ci fosse sufficiente coraggio, a una "sinistra nazionale", oggi, significa per prima cosa definire un movimento popolare e rivoluzionario (sul piano delle idee), capace di condurre battaglie che interessino da presso i corpi sociali più deboli, carico di istanze innovative, fautore di giustizia in una diversa e più equa distribuzione della ricchezza e portatore di dottrine economiche che tendano a nuovi e più stabili equilibri in un contesto di benessere finalmente diffuso.
Povertà è il contrario di dignità, un concetto nemmeno tanto difficile da capire e dal quale dovrebbe necessariamente deve prendere le mosse chiunque voglia cambiare le cose in questo nostro disgraziato paese. Ma ipotizzare movimento politico che ponga al centro dell'azione la dignità dell'uomo è esattamente il contrario di quanto si propongono di fare i soggetti che si agitano attualmente sulla scena, anche in prospettiva. E' infatti evidente a tutti che un movimento con una simile e dirompente carica sociale non c'entrerebbe un beneamato tubo con la destra europea, moderata e liberale di Lottieri e Campi, di Fini dei suoi colonnelli. Continua così l'infinito girotondo dei cretini e dei disperati che ogni due per tre fanno un convegno per sapere finalmente chi sono e vorrebbero magari resuscitare AN per darsi la risposta. Il giusto finale senza onore né gloria di una stagione disgraziata cui bisognerebbe porre fine. Al più presto.