di Gianni Fraschetti -
In attesa della gloriosa assemblea del 3 Ottobre dei soci della Fondazione AN, sarà il caso di fare il punto della situazione. Dunque, Alemanno, Menia, Ronchi e tutto il resto di quella allegra brigata che ha distrutto ogni forma di vita intelligente a destra - e scusatemi se uso questo termine ma lo faccio per comodità - si propone di piantare nuovi semi sul terreno che essa stessa ha reso radioattivo. In effetti mancherebbe solo Fini per rivivere l'icubo che fu, ma siamo sicuri che quando sarà il momento comparirà anche lui.
Tutta questa brava gente si propone di traformare la Fondazione AN - con annesso tesoretto di oltre 200 milioni di euro - in un partito che di nuovo non avrebbe nemeno il nome. Privi di idee, di cultura, di prospettive, di proposte, di radici, credono che "quel" simbolo possa ancora coprire ogni magagna e dicono destra e parlano di destra unicamente per vedere se riescono a coglionare qualcuno che passa di lì, ma in realtà tutti costoro, insieme ai Passera, ai Tosi e ai Fitto, hanno ben altro per la testa. Il loro obiettivo è semplice, sabotare in ogni modo il polo sovranista che si sta creando intorno a Salvini e alla Meloni da posizioni di centro.
Il centro, sissignori. La mitica terra dei cachi, la terra promessa della maggior parte delle facce di bronzo che si affannano in politica, dei moderati, dei cattolici - la razza dannata più dannata che ci sia - dei concussori, dei concussi e naturalmente dei ladri. Quelli che ci sono proprio nati e quelli che ci sono diventati, moderati e soprattutto ladri. Il centro, ovvero la terra che vide i natali di fenomeni del pensiero debole come Buttiglione e Casini, il bosco sacro dal quale alcuni si illudono di poter controllare la politica italiana.
Non sto ora a discettare sul fatto che ormai da tempo, in Italia, non decidiamo più un tubo, avendo delegato ogni sovranità a UE e BCE, mi limito a osservare, però, che anche dei dementi, dei poveri scemi del Cottolengo, dopo le tragiche avventure di Mario Monti, Casini, Montezemolo, Riccardi e Fini, che pur godevano di formidabili sponsorizzazioni, dovrebbero aver capito che il centro è solo il luogo della morte. Anche se lo si camuffa da finta destra.
Non per nulla è frequentato da elefanti politici in cerca di riposo eterno, da palloni gonfiati e perduti dalla loro presunzione, e da poveri cretini, naturalmente. Questa è la fauna che pascola nella finta destra e nelle ex fertili praterie del centro. Eppure taluni continuano a non capire e, promotori ormai solo di se stessi, continuano a organizzare convegni e a formare tavoli di presidenza che ricordano sempre più, non fosse altro che per l'età dei soggetti, quelli del caro, vecchio PCUS.
Un soffio acido di vecchiaia vissuta male pervade queste asfittiche riunioni dove persone in totale malafede sproloquiano a vanvera di riformare questa Europa, questo Euro, questa BCE. E ciò In piena sintonia con l'azione politica che li contraddistinse ai bei tempi che furono, quando sedevano su comode poltrone da sindaci, ministri e sottosegretari, ti salutavano con un affettato Ciao caro, magari con annessa scafetta sulla guancia, e votarono, compatti e senza fiatare, tutti i trattati che ci hanno resi schiavi.
I bei tempi di Alemanno Sindaco che mise Giuliano Amato a capo della commissione Attali romana sulla scia di Sarkozy, il campioncino di questa destra vergognosa che continua a piacere tanto ad alcuni. O questa ve la eravate dimenticata? Vi ricordate che bei discorsi sull'Europa che facevano, che begli endorsement a Draghi e ai mercati e che belle intemerate a favore del liberismo in economia e del moderatismo in politica?
Da sempre falsi, bugiardi, ignoranti come capre e anche dei begli stronzi a pensarci bene. Il linguaggio e gli obiettivi di questi scalzacani, oggi come allora, sono sempre stati dettati solo dall'esigenza di mettere o rimettere il loro culo al caldo, non certo da quella di dare una speranza all'Italia. E non si vergognano mai, nemmeno un po'. E adesso hanno ricominciato speranzosi la loro corsa alle poltrone, finchè uno 0.3% - e sono generoso - li cancellerà dalla faccia della terra. E dunque coraggio gente, che dopo Ottobre arriva Novembre. Il mese dei morti. Pare fatto apposta per loro.
Il centro è compromesso, noi fummo affermazione simultanea degli estremi nella loro totalità. Il centro è più in basso degli estremi, noi ci ponemmo più in alto. Il centro è una media aritmetica, noi fummo una composizione di forze. Il centro, cioè la mediocrità accomodante, fu e resta per noi il nemico numero uno