
(Friedrich Von Tannenberg) - È giunta l’ora di dire le cose come stanno. 1.000 guariti e 800 morti. A ieri. Praticamente chi si ammala ha il 44% di probabilità di morire. La Peste Nera aveva un tasso di mortalità che oscillava dal 30 al 50%.
Ma secondo qualcuno non è così che si calcola: bisogna prendere il totale dei malati. Proviamo a dargli retta, e allora, su 10.000 contagiati, è un tasso di mortalità dell'8%. La Spagnola, che ancora oggi fa paura solo nominare (uccise cento milioni di persone), non superava il 5%.
Ma le cose, come spesso accade, stanno probabilmente molto peggio. Intanto queste nostre cifre stridono con i dati cinesi, che davano percentuali di mortalità molto più basse. Dati manipolati? Non ne avevo alcun dubbio. Così come francesi e tedeschi cercano di tenere tutto in sottotono, come se una pandemia faccia meno effetto se non si dice la verità, come se il sistema non andrà al collasso, comunque, quando gli ospedali non avranno più posto né personale sufficiente e le fabbriche e le attività si fermeranno perché le persone saranno a casa, parecchie in fin di vita.
Un medico che è anche un familiare mi ha detto fuori dai denti che è una catastrofe, e non ci sono parole abbastanza allarmanti per descriverla come si deve.
L'Italia, giusto per guardare a casa nostra, è un Paese che non si risolleverà più. Dieci anni di finanziarie da centomila miliardi per "entrare in Europa", poi l'Euro, la crisi finanziaria del 2008 e ‘l’Europa che ce lo chiede’, praticamente trent'anni di massacro e di smantellamento del SSN, del tessuto produttivo, di quello sociale. E ora il Virus. Non dovrebbe stupire che ci presentiamo completamente impreparati, a ogni livello: morale (abbiamo cincischiato per un mese col razzismo, quando c'era da chiudere le frontiere e sorvegliarle con l'esercito perché non passasse nemmeno un topo), politico (la classe dirigente si è confermata la più inetta e vigliacca che si potesse immaginare, con un ministro della Sanità che parla per frasi fatte e un presidente del consiglio che non si è neppure avvicinato alle zone più colpite), sociale (la fuga in massa dei milanesi al sud e le spiagge e i locali pieni di millennials che avevano preso la chiusura delle scuole per una vacanza è agghiacciante, da romanzo distopico). Nel caso fortunato di una fine dell'epidemia fra qualche mese dovremo dichiarare semplicemente bancarotta, disconoscendo un debito pubblico che, se già sarebbe stato impossibile pagare prima, ora diviene semplicemente un suicidio portarsi appresso. Saremo in mano a banche e società finanziarie che ci metteranno all'asta tutto il poco di vendibile che ancora resta. Probabilmente non ci lasceranno nemmeno la finzione di un governo-fantoccio come sino a ora hanno concesso, ma avremo direttamente un Eurocommissario liquidatore a sorvegliare la spoliazione della penisola, qualcosa di ben più capillare e ben più distruttivo di quella fatta dai barbari alla caduta di Roma.
Ma aspettate a spaventarvi perché probabilmente le cose andranno ancora peggio. Perché il Virus, e la paura, non colpisce solo noi. È una pandemia dichiarata e persino l'arrogante cancelliera ammette che un 70% di tedeschi sarà contagiato. Praticamente 60 milioni di persone che neppure la Germania saprebbe come sistemare, figuriamoci curare. E immaginatevi come potranno riuscirci la Grecia o la Spagna, per nominare due paesi nominalmente evoluti. Sarà l'intero sistema Occidentale a finire sotto alla paura, alla tensione, all'incapacità di tenere un contegno serio, disciplinato, di fronte a una minaccia, dopo aver cresciuto deliberatamente, generazione dopo generazione, polli di batteria e conigli da allevamento che strillano per un'insufficienza in pagella o un aggettivo al maschile, e questo accadrà un po' ovunque, anche perché, nell'ansia di scimmiottare la nostra idiozia consumista, altri hanno messo sotto ai piedi dignità e tradizioni per giocare ad essere anche loro una succursale di Beverly Hills con le pezze al culo. Ovunque giri l’occhio vedi ovini, non leoni, e qui non azzardo previsioni, perché sono capace solo di una reazione: lo sgomento.
L'Occidente è tramontato e con esso il mondo quale noi lo conosciamo, signori: calano le tenebre. Si salvi chi può.