(G.F.) - Altro che "luce in fondo al tunnel"... dopo che la Banca centrale europea ha espresso dubbi sulla stabilità del deficit italiano paventando il rischio di un possibile superamento della soglia limite del 3%, tre personaggi di primo piano della Commissione europea, Barroso, Rehn e Reding, hanno pesantemente ammonito il governo italiano affinché stabilizzi la sua situazione politica ed economica.
In tre diverse interviste rilasciate a tre importanti testate italiane, il Presidente dell’esecutivo di Bruxelles, José Manuel Barroso, il commissario agli Affari economici, Olli Rehn, ed il vicepresidente della Commissione Viviane Reding, responsabile del dossier Giustizia, hanno invitato ieri l’Italia ad agire per portare a termine le riforme economiche di cui ha bisogno il Paese e ad essere responsabili verso i propri cittadini, stabilizzando la situazione politica nazionale.
Nello specifico, in un’intervista a “il Messaggero”, Barroso ha chiesto all’Italia “...Rigore, determinazione e senso di responsabilità...”. Secondo il Presidente l’Italia ha bisogno di una stabilità sistemica. “L’Unione europea sarà rigorosa sul rispetto del deficit del 3%”. “In un momento in cui si moltiplicano i timori sull’instabilità politica e sulla tenuta dei conti – aggiunge il presidente dell’esecutivo comunitario – il livello di attenzione deve essere molto più alto che in tempi normali”. Insomma un bel preavviso di massacro sociale, meglio definito poi dal solito Olli Rehn, il boia incaricato della UE che, intervistato da “Il Sole 24 ore”, afferma che “l’Italia ha deluso nell’impegno di riformare la sua economia”. Secondo il responsabile degli Affari economici, in molti Paesi europei la crisi è (quasi) alle spalle (beato lui...) mentre ha parole di fuoco per l'Italia: “...si vive appesi all’incertezza, l’andamento dell’economia delude e i conti pubblici continuano a preoccupare..”.
All’Italia chiede soprattutto di mantenere la stabilità politica, questo totem al quale si può immolare tutto, compre i popoli e ogni parvenza di democrazia, concentrarsi sui tagli alla spesa (piuttosto che incrementare le tasse) ed evitare imposte sui valori di produzione così da non penalizzare le aziende. Sul possibile superamento della soglia del 3% di deficit il commissario Rehn glissa: “Sono fiducioso che il governo rispetterà gli impegni di bilancio così come specificati nelle raccomandazioni del Consiglio”
Anche per Viviane Reding l’Italia deve dimostrare di essere responsabile, ed è in primo luogo la politica italiana ad avere il dovere di farlo. In un’intervista a “L’Avvenire” la commissaria afferma: “La Commissione ha fiducia nella democrazia italiana (quale che abbiamo avuto gli ultimi tre governi calati dall'alto?) e contiamo che i partiti politici sapranno assumersi le loro responsabilità di fronte ai cittadini”.
Insomma, è quasi preferibile una guerra mondiale a quanto sta per accaderci. Soffriremmo di meno.