PRESIDENTE: La Corte condanna Brasillach Robert alla pena di morte e ne ordina la fucilazione.
UNA VOCE DAL PUBBLICO: È una vergogna!
BRASILLACH: È un onore…!
"...il cameratismo ha bisogno anche della confidenza, della reciprovca fiducia, di simpatia, di gioia, di spirito di gruppo e soprattutto di non prendersi troppo sul serio. Il nostro cameratismo, in un mondo che cambiava, di giorno in giorno più violento e sottosopra, ci è sembrato un punto fermo, un approdo sicuro, forse l'unico che ci è rimasto e poi ci ha regalato delle gioie, dei momenti indimenticabili che non ritroveremo forse più. Vivi, scanzonati, liberi...." (Robert Brassilach)
Il 6 Febbraio del 1945 veniva fucilato Robert Brassilach, uno dei mostri sacri della letteratura del'900. La sua colpa? Essere fascista. De Gaulle aveva paura di questa covata di scrittori maledetti (Brassilach-Drieu La Rochelle-Celine-Chateaubriand) perchè sapeva che non gli avrebbero dato tregua e reagì come un macellaio.
Lo legano al palo. Egli ha la testa alta e sorridente.
Per l'ultima volta grida: "Viva la Francia!"
Cade stroncato da dodici proiettili.
"Tu cercavi nella notte negra una luce azzurra per illuminarti..."
- ...Cinque gocce su di un foglio di carta. Sono cinque gocce di sangue: quella di Josè Antonio, le due di quelli che non si possono nominare, quella di Codreanu e quella di Robert Brasillach. Cinque stupende gocce di sangue, le nostre cinque rose... -
Lettera postuma a Robert Brasillach di J. L. Gomez Tello, giornalista e combattente spagnolo nella Divisione Azul, nei Poemi di Fresnes, Edizioni del Solstizio