di: Un povero ignorante -
Abolito di fatto l’obbligo di convertibilità fra oro e moneta, in pratica ogni governo nazionale con il supporto della banca centrale può creare e disporre in maniera discrezionale della propria moneta per indirizzarla secondo gli usi che riconosce più urgenti, socialmente utili e prioritari.
Il problema non riguarda più la quantità di moneta a disposizione, perché virtualmente illimitata, ma la modalità con cui viene utilizzata a fini pubblici,il che, in certe situazioni di piena occupazione e saturazione della capacità produttiva, può condurre a derive inflazionistiche interne e ad eccessiva svalutazione esterna della moneta nazionale nei confronti delle valute estere. In questo nuovo contesto, chi si ostina ancora a ripetere che “la moneta è un bene scarso”, “mancano i soldi”, “le tasse servono per ripagare i beni e servizi offerti dallo stato e a rimborsare il debito pubblico” è un mentecatto oppure è un farabutto ed in Italia e non solo abbondano, purtroppo, entrambe queste tipologie di esseri umani.
Guarda caso, sempre a partire dal 1971 in poi, una volta che l'umanità aveva conquistato questo diritto fondamentale di utilizzare senza limitazione la moneta per il suo benessere e il miglioramento delle forme di convivenza civile, una folta schiera di farabutti, ciarlatani, mentecatti al soldo di grandi banche, lobby e multinazionali, ha cominciato una violenta campagna di propaganda per dimostrare che la moneta lasciata in mano allo Stato ci avrebbe rovinati tutti, a causa dell'aumento spropositato del debito pubblico e dell'inflazione, ed era quindi necessario affidarla a banche centrali private, autonome e indipendenti. Con la connivenza di classi politiche meritevoli di un plotone di esecuzione, cosi' e' stato fatto con il brillantissimo risultato di essere stati veramente rovinati e senza possibilita' di appello, aumentando a dismisura e ad ondate pressoché regolari e cicliche il debito pubblico verso soggetti privati.
In pratica le banche centrali private hanno sostenuto in modo illimitato soltanto le banche commerciali private con il pretesto della stabilità finanziaria ed hanno indotto i governi a perseguire una ferrea disciplina di pareggio di bilancio (mes,fiscal compact), per mettere appunto un argine ai due mali del secolo (secondo loro): il debito pubblico e l’inflazione.
In realtà lo scopo delle èlite finanziarie è da secoli quello di evitare gli effetti redistributivi del reddito e convogliare le risorse in poche mani, ma la gente crede a questa palla e vota puntualmente alle elezioni tutti i politici (di destra, sinistra, centro. La differenza serve solo a rafforzare l’efficacia dell’inganno ed a fornire l'illusione di una parvenza di democrazia ) che foraggiati dai banchieri promettono di abbattere sia il debito pubblico che l’inflazione dilaniando i nostri risparmi ed il nostro reddito con l’aumento della pressione fiscale a livelli assolutamente insostenibili.
I cialtroni ci assicurano che, una volta risolti i due mali del secolo, vivremo tutti felici e contenti e magicamente occupati, peccato che i dati confermano l'esatto contrario, perché nella storia del mondo tutti i paesi che hanno praticato rigorose politiche di risanamento dei conti pubblici e un controllo capillare dell'inflazione, hanno sempre attraversato profondi periodi di disoccupazione cronica e recessione economica.
Siamo dunque alla sindrome di Stoccolma allo stato puro, purissimo. Tutti noi siamo come sotto psicofarmaci, ormai del tutto debilitati ed innamorati e abbagliati dal fascino perverso dei nostri carnefici e d'altronde, se uno riesce a convincerti che rubando i tuoi risparmi, riducendo i salari, cancellando i diritti e le tutele sindacali, eliminando tutti i servizi pubblici essenziali, riuscirai a vivere meglio, significa che hai seri problemi psichici da risolvere e prima di dedicarti allo studio dell’economia, dovresti fare una bella indagine del tuo inconscio: meglio leggere Freud e Jung che ripassare Keynes o Minsky.