di Gianni Candotto -
Partiamo da un presupposto, checchè ne dica la genuflessa stampa nostrana, in perfetta malafede, il Front National che cresce di oltre due punti percentuali rispetto alle Europee, di quattordici punti rispetto alle precedenti amministrative ed esce da questa tornata elettorale come primo partito di Francia (Sarkozy guidava una coalizione di dieci partiti), vincendo per la prima volta una decina di distretti al primo turno e andando al ballottaggio nella metà dei restanti, ha vinto le elezioni, senza se e senza ma. Non ha stravinto, e dopo vedremo il perchè, osserviamo però che Marine Le Pen si ritrova nella felice situazione di avere la botte piena senza la moglie ubriaca.
Intanto è interessante notare la gioia sfrenata con cui la sinistra francese ed europea e tutti i media italiani ed europei hanno salutato la vittoria di Sarkozy. Il fatto che la sinistra esulti per la vittoria del suo ipotetico avversario è la dimostrazione più plastica possibile che Hollande e Sarkozy sono la stessa identica cosa, le due facce della stessa medaglia. Ovvero rappresentano entrambi il sistema Ue-Euro-poteri forti che sta distruggendo i popoli europei.
Quindi, ben lungi dall'osservare come hanno fatto certi opinionisti nostrani a corto di idee che "l'estremismo non paga", "che essere contro l'euro non tira", che "è una lezione per Salvini e la Meloni", noi osserviamo al contrario che l'unico cambiamento possibile si può avere con la Le Pen in Francia e con la Meloni e Salvini in Italia. Perchè i centristi, siano essi di sinistra, siano essi di destra, sono la stessa identica cosa. Rappresentano gli stessi poteri forti, hanno gli stessi sostenitori e seppure con sfumature leggermente diverse, fanno le stesse cose. PPE e PSE sono il vero nemico contro cui dobbiamo batterci, questa è la lezione che dobbiamo prendere dalle elezioni francesi.
La Le Pen dunque non ha stravinto, e ciò poiché l'Europa e la BCE hanno giocato in questo periodo la loro ultima disperata cartuccia. Ovvero il Quantitative Easing, il famoso bazooka di Draghi per la crescita. Il popolo francese, votando la coalizione di Sarkozy, in realtà ha dato l'ultima chanche all'Euro e all'Unione Europea e momentaneo credito alla tambureggiante propaganda che è stata data al QE e alle enormi aspettative di crescita che sono state attribuite a questo strumento. In realtà ci troviamo però a una vera e propria ultima spiaggia dell'Euro.
Se il QE, come hanno pronosticato molti economisti a partire da Giulio Tremonti che nel febbraio 2014 aveva predetto che sarebbe stato fatto entro un anno (come poi è successo sei mesi dopo), porterà effettivamente solo una limitatissima crescita nel breve, ma creerà danni considerevoli nel medio periodo, la fiducia nell'Euro e nei partiti dell'Euro crollerà definitivamente.
La vittoria risicata dell'armata Brancaleone di Sarkozy rischia quindi di essere semplicemente la classica vittoria di Pirro che spiana la strada a una definitiva affermazione del Front National nel 2017 e alla vittoria della Destra nazionale alle prossime elezioni italiane contro i partiti dell'Euro.