Non sono bastati dodici milioni di Euro e un mare di polemiche, le due ragazzotte vogliono tornare dove sono state rapite. L'accusa: "Su di noi solo insulti"
(Gianfrasket) - Evidentemente, secondo loro, non basta ancora. Dopo essere costate al popolo italiano 12 milioni di euro pagato dal governo italiano per riportarle in Italia, tornano a parlare Greta e Vanessa, le due ragazzotte rapite e poi rilasciate in Siria. Ad annunciare il loro ritorno in Siria è Vanessa Marzullo che in un'intervista a Repubblica afferma: "Chi ha lavorato con noi in questi anni sa quello che abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto. Quanto ci siamo spese per la Siria. Gli insulti passano. Il fango e le cattiverie me le sono tolte di dosso. Ho ripreso gli studi. Io e Greta Ramelli torneremo ad aiutare il popolo siriano".
La giovane sciagurata ribadisce che, secondo lei, non ha nulla di cui vergognarsi: "Siamo andate in Siria da volontarie con il progetto per il quale abbiamo lavorato per quasi tre anni: "Assistenza sanitaria Siria". E' dal 2012 che aiutiamo il popolo siriano massacrato da una dittatura tremenda - spiega - di fronte alla quale il mondo ha fatto e fa ancora niente".
Evidentemente la cattività non le ha insegnato nulla e continua la litania sul popolo massacrato dalla dittatura tremenda e alla domanda se sia vero che si siano esposte al pericolo poiché avevano avuto contatti con i guerriglieri jihadisti, Vanessa Marzullo risponde che "non è assolutamente vero perché abbiamo avuto contatti solo con la popolazione civile". La notizia sulla "distribuzione da parte nostra di un kit di salvataggio per i combattenti è quindi del tutto fantasiosa e offensiva".
Fantasiosa no? Vi riproponiamo la foto dei kit mimetici...