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kyenge-copia-1.jpg La mia amica Lorella Presotto e' una persona per bene. Una di quelle donne italiane abituate a dire la verita' ed a poter guardare in faccia il proprio interlocutore e soprattutto talmente buona d'animo da pensare che tutti siano cosi'. Invece, purtroppo, non e' affatto cosi'. Ormai viviamo in una societa' consumata dall'ipocrisia e dalla menzogna. Talmente consunta e lacera che bisogna stare attenti anche ai piu' piccoli dettagli, anche alle virgole quando si dichiarano apertamente  le proprie emozioni ed i propri sentimenti. Un paio di giorni fa Lorella ha scritto una lettera aperta indirizzata alla Ministra Cecile Kyenge. Una lettera talmente viva palpitante e reale che ho chiesto di poterla pubblicare. In cuor mio sapevo che come al solito  avremmo poi finito con lo  schierarci nelle due storiche e scamuffe fazioni nelle quali dai tempi del rinascimento (de che ?) gli italiani si dividono non appena vi e' la minima occasione per farlo. I Guelfi ed i Ghibellini.

Ora cambiate pure i nomi se volete ma la zuppa e' sempre questa. Se uno la vede bianca l'altro la deve necessariamente vedere nera, quasi nevicasse in Agosto se dovesse avvenire il contrario e quindi anche per la lettera di Lorella i due schieramenti sono subito apparsi evidenti. Da una parte coloro che riconoscevano la bonta' delle ragioni e dei sentimenti espressi e dall'altra chi vi vedeva unicamente del razzismo ed una sorta di attacco improprio al colore della pelle della Signora Kyenge. Travolto poi da quella sindrome incapacitante che troppo spesso ci coglie e ci induce al peggior autolesionismo qualcuno credo sia arrivato pure a dire di vergognarsi per l'essere nato bianco. Fosse per me se la potrebbero andare tutti a far troncare in quel posto, sono stufo ormai di competere con gli imbecilli e di norma li abbandono al loro destino ma Lorella e' una ragazza buona e c'e' rimasta male. Mi ha quindi spedito queste quattro righe per spiegarsi meglio. Le pubblico con la speranza che si cerchi di usare il cervello questa volta... che fatti non foste per viver come bruti...

Pensare e' gratis, almeno quello. Approfittatene.

 

Gianni Fraschetti

 

 

Ho scritto stamani sull'onda delle mie emozioni questa piccola lettera aperta alla rete, di riflesso alla lettera che ho scritto sabato 4 maggio alla signora Kyenge.

Mi disturba l'idea che il mio scritto sia volutamente travisato ed etichettato come razzista, non lo sono, non lo potrei essere mai.

Capisco che le mie parole possano risultare scomode a chi, pur di ottenere i propri scopi non si formalizzi di calpestare l'integrità e l'onestà altrui.

Mi addolora che tanti miei concittadini ancora non abbiano compreso che solidarietà non significa apertura indiscriminata, non significa togliere ad uno per dare ad un'altro.

Solidarietà significa aiutare l'altro a progredire, aiutarlo a costruire la sua casa, e non ad invadere la casa altrui.

Senza la pianificazione di veri uomini di Stato non ci sarà benessere dei popoli, ma solo guerre e ingiustizie, conflitti sociali sempre più aspri.

Non sarà mettendo l'uno contro l'altro con politiche di globalizzazione, accumulando un errore sull'altro che gli uomini si stringeranno la mano.


Lorella Presotto

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