(Max Ferrari) - Torturare una ragazza francese per motivi razziali e religiosi non e' razzista. Lo ha stabilito la giustizia parigina in relazione al famoso caso di Evry. Una ragazzina era stata fermata all'uscita della metro da quattro giovani "risorse" che le avevano chiesto se fosse francese e cristiana. Alla risposta affermativa le fu detto che era una "puttana che mangia i maiali" e dopo essere stata colpita a bastonate fu stuprata per ore, severamente torturata e vittima di "altri atti di barbarie" che i giudici hanno rifiutato di rivelare. Una volta fermati i responsabili, si scopri' che il capo aveva appena violentato la figlia di un ufficiale di polizia ma era gia' stato rimesso a piede libero. I giudici cercarono di ribaltare la colpa sulla ragazzina ma gli aggressori furono chiari: erano orgogliosi di quel che avevano fatto e lo avevano fatto per odio contro i francesi e lo avrebbero rifatto. Dissero che l'unica colpa della vittima era di essere francese e quindi una prostituta da sfruttare e punire. Di fronte a questa piena confessione il giudice ha comunque stabilito che non si puo' procedere con l'accusa di razzismo perche' il caso potrebbe poi essere sfruttato dalla destra xenofoba. Tre dei quattro sono gia' liberi.E' la Francia di Macron che piace alla gente che piace.