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L'Ucraina richiama i riservisti;
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Ventimila persone sfilano a Mosca a sostegno dell'intervento in Crimea;
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Kerry minaccia Putin;
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L'esercito ucraino si sta sfaldando;
La Russia “ci ha dichiarato guerra, siamo sull’orlo del disastro”: lo ha detto il premier ucraino Arseni Iatseniuk.
“Questo è un allarme rosso – ha poi proseguito - Questa non è una minaccia, questa è di fatto una dichiarazione di guerra contro il mio Paese. Noi esortiamo il presidente Putin a ritirare le sue forze armate dall’Ucraina”, ha aggiunto infine.
Il premier ucraino ha poi affermato che la Russia “non aveva, non ha e non avrà giustificazioni per l’aggressione armata nel territorio ucraino o nel territorio della Repubblica autonoma di Crimea, che fa e farà parte del paese”.
Le autorità di Kiev hanno chiuso lo spazio aereo ucraino ai velivoli militari. La risoluzione è stata firmata dal presidente ad interim Aleksandr Turcinov, secondo cui “lo spazio aereo ucraino resterà aperto solo per gli aerei civili”. Anche una decina di navi da guerra della flotta ucraina del Mar Nero ha lasciato Sebastopoli volontariamente mentre l’esercito ucraino sta iniziando a dissolversi. I militari dei reparti dell’esercito dislocati in Crimea passano infatti in massa dalla parte delle autorità locali filorusse. Lo riferisce Interfax. Molte caserme sono state abbandonate insieme agli arsenali, quest’ultimi presi in consegna dalle forze di autodifesa della Crimea. I militari che non si affidano alle autorità locali presentano le loro dimissioni.
A Mosca intanto circa 20mila persone, in gran parte di organizzazioni patriottiche di giovani, studenti e veterani, hanno partecipato domenica nel centro di Mosca ad una manifestazione autorizzata a sostegno della posizione di Putin nella crisi ucraina. “Maidan non passerà”, “Bravo Putin”, “Non lasciamo nei guai i nostri fratelli”, “viva i Berkut", le teste di cuoio ucraine protagoniste degli scontri a Kiev.
“Oggi Crimea, domani Russia?”, erano alcuni degli slogan, gridati o scritti su cartelli esibiti anche da veterani in vecchie divise dell’Armata Rossa
Gli Stati Uniti intanto, anche per le pressioni dei repubblicani su Obama , hanno dichiarato tramite il Segretario di Stato americano, John Kerry, che la Russia rischia il suo posto all’interno del G8. Kerry, rilasciando diverse interviste ai maggiori canali tv americani, ha spiegato che “l’incursione militare russa in Ucraina è ”un incredibile atto di aggressione”. Vladimir Putin, sottolinea Kerry, ha fatto “un’assordante scelta del tutto volontaria” per invadere un altro Paese. Kerry osserva che la Russia deve rispettare il processo democratico attraverso il quale il popolo ucraino ha spodestato il presidente filo-russo e messo insieme un nuovo governo.
Kerry ha aggiunto: “L’invasione russa in Crimea potrebbe avere gravissime conseguenze come la messa al bando ai visti, il congelamento dei beni e isolamento commerciale. Pur ricordando che la Nato è “profondamente preoccupata dalla situazione”, Kerry sottolinea che “l’ultima cosa che gli Usa vogliono è un’azione militare”.
“Proteggeremo i nostri interessi” aveva detto Putin, al telefono con Obama per 90 minuti. E il presidente americano aveva avvertito “Le forze armate russe tornino nelle basi. Gli Usa fuori dalle riunioni sul G8″.
Sabato sera il premier ucraino, Arseni Iatseniuk (in carica da pochi giorni) aveva già minacciato la guerra dopo la decisione del Parlamento russo di accettare l’intervento armato chiesto da Putin.
Il Parlamento ucraino oggi ha approvato con 300 voti a favore una richiesta indirizzata al presidente russo Vladimir Putin affinché ritiri le truppe russe nel territorio ucraino.
“La Rada – si legge nel testo – insiste per il rispetto rigoroso degli accordi per la presenza della flotta russa del Mar Nero e chiede che le truppe russe si ritirino immediatamente nei luoghi loro riservati. Qualsiasi spostamento di mezzi militari russi – prosegue il documento – può avvenire solo con il consenso degli organi competenti ucraini”.
L’Ucraina, ha detto il Papa, “sta vivendo una situazione delicata.Mentre auspico che tutte le componenti del Paese si adoperino per superare incomprensioni e costruire insieme il futuro della Nazione, rivolgo alla comunità internazionale un accorato appello: sostenga ogni iniziativa per dialogo e concordia”.
Un blogger ucraino, Serghiei Ianshin, ex ufficiale, ha reso noto che la 36/ma brigata dell’esercito ucraino dislocata alle porte di Sinferopoli è stata bloccata da reparti speciali dei militari russi che hanno lanciato un ultimatum: deporre le armi e garantire l’accesso alla caserma per evitare l’attacco. Lo rende noto l’agenzia ucraina Unian.
Il blogger sostiene di esser stato incaricato dal comandante della brigata di divulgare la notizia. Secondo Unian, anche una caserma di un battaglione di marine ucraini a Teodosia, sempre in Crimea, è stato bloccato, questa volta da cosacchi e uomini armati che si presentano come forze autodifesa: analogo l’ultimatum intimato.
Un migliaio di uomini armati ha bloccato l’ingresso in Crimea di un’unità della guardia costiera ucraina per costringere i militari di Kiev ad arrendersi. Lo ha riferito il ministero della Difesa ucraino. “La 36esima brigata della guardia costiera a Prevalne é bloccata da un migliaio di uomini armati e da una ventina di camion. C’é il rischio di un assalto”, ha indicato il ministero senza precisa l’identità degli uomini armati.
La Francia e la Gran Bretagna hanno deciso di ”sospendere” la loro partecipazione alle riunioni in vista del G8 di Sochi a giugno, a causa dell’escalation militare russa in Ucraina.
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